di Redazione NCI
Il clima è sempre più teso in casa Sampdoria. Dopo l’arresto dell’ormai ex presidente Massimo Ferrero, i dubbi sul futuro della società sono cresciuti sempre di più tra tifosi e club. A farne le spese è anche colui che, nel 2014, cedette i blucerchiati al produttore cinematografico italiano. Edoardo Garrone infatti è stato preso di mira dagli ultras genovesi, incolpato per aver venduto la squadra alla persona sbagliata.
I pesanti attacchi dei tifosi a Garrone
Nei giorni scorsi, davanti alla casa dell’ex presidente blucerchiato, sono apparsi diversi striscioni che lo contestavano e lo insultavano per la cessione della società avvenuta ormai sette anni fa. Il limite però è stato superato questa mattina quando i tifosi sampdoriani hanno ricoperto l’ingresso della casa di Edoardo Garrone con del letame.
“Grazie ai tuoi filtri, hanno derubato la Sampdoria”, queste le parole che si leggono sui manifesti davanti all’abitazione dell’imprenditore, e i tifosi non sembrano avere intenzione di fermarsi.
Sampdoria, la situazione attuale
Per quanto la situazione della squadra genovese in campionato sia tutto sommato tranquilla, non si può dire lo stesso del clima societario. In questi giorni infatti, Massimo Ferrero riceverà una risposta per quanto riguarda la richiesta di passare agli arresti domiciliari per evitare il carcere.
Nella sede blucerchiata invece, si sta già discutendo il nuovo presidente. Per i tifosi il nome più desiderato è quello di Gianluca Vialli, leggenda sampdoriana, mentre altri si stanno tirando indietro in queste ore.
Sampdoria-Garrone, un amore finito inaspettatamente
I motivi della rabbia dei tifosi sampdoriani verso l’ex presidente sono molto semplici da comprendere. Figlio dello storico dirigente blucerchiato Riccardo Garrone, Edoardo non ha decisamente rispettato le aspettative degli ultras genovesi. Dopo aver ricevuto la società in eredità nel 2013 per la scomparsa del padre, il nuovo numero uno decise di affidare a Massimo Ferrero la guida del club regalandoglielo a tutti gli effetti. Una ferita mai chiusa nei cuori dei tifosi che, con l’arresto del presidente, è tornata a bruciare anche più di prima.
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di Tommaso Bersanetti
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