di davide gerace
Siamo giunti al 72esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. I negoziati tra i due Stati continuano, ma ormai da diversi giorni si è giunti ad una fase di stallo. Nel frattempo, i russi continuano a bombardare la regione del Luhansk: nei prossimi giorni è inoltre prevista un’intensificazione dell’offensiva.
Zelensky: “A Mariupol una tortura”
Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è intervenuto in videoconferenza a Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, dove il politico ha spiegato:
“L’attacco delle forze di Mosca all’Azovstal di Mariupol è un qualcosa che non è un’azione militare bensì una tortura mediante il tentativo di prendere per fame gli assediati. Una strategia, frutto dell’atteggiamento bestiale dei militari russi alimentato a suo dire da decenni di odio e di propaganda anti Ucraina.
Tanta disumanità e crudeltà è il modo in cui l’esercito russo tratta le persone, a Mariupol la morte non viene causata dalla guerra, da un evento militare. Qui le persone sono state torturate a morte. Questo è terrorismo e odio. Mariupol è stata devastata, l’intera città è stata distrutta. L’Ucraina ha bisogno di armi e di attrezzature per rompere l’assedio alle acciaierie Azovstal, la Russia continuerà ad attaccare l’Ucraina finché non la fermeremo”.
Il Presidente ucraino ha anche aperto ad una possibile pace con la Russia, usando queste parole:
“Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati”.
Un possibile accordo secondo il politico, si potrebbe trovare anche senza la restituzione della Crimea, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk, sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.
Gli scontri tra Russia e Ucraina vanno avanti
Se Zelensky ha aperto a possibili accordi di pace, la guerra nel frattempo va avanti, e continuano i bombardamenti nella regione di Luhansk. Serhiy Gaidai, capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, ha spiegato al giornale online Ukrainska Pravda che:
“Ci stiamo preparando per offensive più potenti. Nei prossimi 3-4 giorni faranno ogni sforzo per irrompere a Severodonetsk o Popasna“.
Il battaglione ucraino Azov su Telegram ha inoltre fatto sapere che:
“Durante il cessate il fuoco nel territorio dell’acciaieria Azovstal le truppe russe hanno sparato su un’auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono sei feriti. Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l’evacuazione dei civili”.
Nel frattempo nel Mar Nero, un razzo ucraino ha colpito e distrutto una fregata russa. È lo Stato maggiore di Kiev ad annunciare la notizia, con le seguenti parole: “Mosca ha perso una nave”. Non si tratta però di una semplice nave da guerra, ma l’Admiral Makarov, la fregata più moderna della flotta dell’Ammiraglio Grigorovich, nonché la nave più importante della flotta russa nel Mar Nero dopo la Moskva.
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