di Enrico Tiberio Romano
Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa torna a parlare del conflitto in Ucraina avvertendo l’occidente di una possibile escalation. Il politico russo ormai da mesi è la voce del Cremlino al di fuori della federazione.
Medvedev: “Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro la Russia”
Intervistato dai media di Mosca il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ha parlato di una possibile occupazione di uno dei paesi NATO in Crimea. Medvedev nella dichiarazione ha avvertito che tale mossa avrebbe come conseguenza una catastrofe, la terza guerra mondiale.
La possibilità che ciò accada spaventa gli osservatori internazionali, vista la scarsa predisposizione da parte della Federazione a trattare. La notizia e le dichiarazioni sono state riportate in Italia, tra gli altri, dall’ANSA. Nelle ultime settimane il dibattito pubblico si è soffermato inoltre sulla concessione dello status di candidato ufficiale all’ingresso in UE all’Ucraina e alla Moldavia. L’ingresso del paese di Zelensky nell’Unione comporterebbe, probabilmente, un avvicinamento di quest’ultimo alla NATO, eventualità che i russi ritengono un pericolo.
Sebbene negli ultimi mesi la Svezia e la Finlandia abbiano manifestato l’intenzione di aderire all’Alleanza Atlantica, l’ex premier russo ritiene che Kiev sarebbe “molto più pericolosa” in qualità di membro. L’ambasciatore russo negli USA Anatoly Antonov alla Tass ha riferito anche che “le continue consegne di armi da Washington a Kiev non fanno altro che inasprire la spirale del conflitto e aumentare la minaccia di un ulteriore aggravamento con conseguenze imprevedibili”.
A distanza di mesi dall’inizio della guerra quindi sul fronte diplomatico così come sul territorio, la situazione non sembra dare segni di distensione con la minaccia di ulteriori peggioramenti ed escalation.
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