Le ultime ore sono state molto turbolente sul fronte interno della Russia, tanto da decretare la rottura di quel delicato equilibrio tra le milizie mercenarie Wagner e l’esercito regolare russo. Il capo dei mercenari, Prigozhin, ha infatti annunciato guerra alla leadership militare russa, in particolare nei confronti del Ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e il Capo di stato maggiore generale, Valerij Gerasimov.
Tutto è iniziato nella serata di ieri, venerdì 23 giugno, quando le milizie mercenarie si sono ritirate dall’Ucraina dirigendosi verso la città di Rostov sul Don. Prigozhin, nel corso di vari video pubblicati su Telegram, ha rinnovato le sue aspre critiche di corruzione e incompetenza nei confronti della leadership militare, la quale, secondo le sue parole, avrebbe “bombardato” le truppe mercenarie. Questo evento sarebbe quindi stata la miccia che ha fatto esplodere la situazione, tanto che Prigozhin ha annunciato “una marcia per la giustizia” verso Mosca: “Siamo in 25 mila e risolveremo il caos che sta avvenendo in questo paese“. (IlPost)
Le milizie hanno quindi occupato il centro di Rostov, mantenendo il controllo dell’aeroporto e di altre infrastrutture militari strategiche. Al momento, un ulteriore distaccamento Wagner (si suppone circa 150 mezzi) si troverebbe presso Voronezh e Lipeck, a meno di 500km a sud di Mosca.
Il Presidente Putin, nelle prime ore di questa mattina, ha tenuto un discorso alla Nazione, spiegando senza mezzi termini la situazione dal suo punto di vista:
“Le persone che adesso combattono sul fronte hanno ricevuto questa pugnalata alle spalle. Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari. Un colpo simile fu inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese stava conducendo la Prima guerra mondiale: la vittoria le venne rubata. […] Non permetteremo che accada di nuovo”. (Corriere della Sera)
Si tratta di parole durissime (qui il discorso completo), che sanciscono il punto di non ritorno dell’inizio di quella che Prigozhin ha già definito su Telegram come una “guerra civile“. Gli 007 russi considerano questa insurrezione armata come un “colpo di Stato“, sebbene il capo della Wagner la chiami “marcia per la giustizia” e il suo obiettivo, da quanto si sa fino a ora, non sembrerebbe coincidere con la destituzione di Putin, bensì del Ministero degli Esteri e del Capo di stato maggiore generale.
Al momento Mosca è blindata e vige l’allerta antiterrorismo, diramata dal sindaco nelle prime ore della mattina. A sud di Mosca si stanno allestendo diverse opere di fortificazione, con sacchi di sabbia e mitragliatrici, mentre nelle autostrade del meridione che si collegano alla capitale sono stati appostati dei camion parallelamente allo scavo di enormi buche, con lo scopo di rallentare la marcia delle milizie mercenarie. Nel frattempo, sono stati altresì evacuati numerosi musei e centri commerciali della capitale.
Kadyrov, il leader delle truppe cecene, ha già annunciato la sua fedeltà a Putin, e pare che le sue milizie siano sempre più vicine a Rostov, dove sono accampati numerosi soldati Wagner.
La situazione è molto tesa, e i suoi esiti impossibili da prevedere. Secondo le parole di Prigozhin, la Wagner conterebbe circa 25mila uomini, del tutto insufficienti per affrontare l’esercito regolare; l’ultima spiaggia per l’oligarca russo sarebbe il supporto di parte dell’esercito, a cui infatti ha esteso l’invito per attuare la marcia su Mosca, ma è molto improbabile un’insurrezione su così vasta scala.
Come riporta ANSA, secondo l’intelligence britannica il successo o il fallimento della marcia dipenderà dalla lealtà della Guardia Nazionale al Cremlino; in ogni caso si tratta “della più grande sfida allo stato russo in tempi recenti“. L’entità che assumerà questa insurrezione avrà inevitabili conseguenze sul conflitto, tanto da avvenire in concomitanza con le fasi iniziali della controffensiva ucraina; Zelensky, infatti, ha dichiarato:
“La debolezza della Russia è evidente. È debolezza su vasta scala. E più a lungo la Russia mantiene le sue truppe e mercenari sulla nostra terra, più caos, dolore e problemi avrà in seguito”.
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