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Ross 508 b, la super-Terra appena scoperta è più vicina di quanto si pensi

di Tommaso Casolla

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Il 2022 sembra essere un anno ridente per le scoperte scientifiche riguardo allo spazio. Pochi giorni fa vi abbiamo parlato della nuova missione che farà tornare l’uomo sulla luna grazie al programma Artemis (leggi qui). In questo articolo andremo ad affrontare l’incredibile scoperta di un nuovo pianeta simile alla terra e potenzialmente abitabile…

La super-Terra gira intorno ad un mini-sole

Il noto sito web Space.com ha riportato che nella notte del 3 agosto alle isole Hawaii un team di ricercatori giapponesi guidato da Hiroki Harakawa, studiando la nana rossa Ross 508. è riuscito ad individuare un nuovo pianeta che potrebbe essere abitabile. Il pianeta è stato classificato come una super-Terra, ovvero un pianeta che possiede le caratteristiche di pianeta roccioso, ma risulta grande 5 o 6 volte la Terra. Ross 508 b risulta essere molto vicino a noi, in termini astronomici perlomeno, infatti si trova a soli 36.6 anni luce, nella costellazione del serpente. Una distanza per noi, al momento, ancora proibitiva e quasi incolmabile, ma che in un lontano futuro potrebbe diventare quasi irrisoria, se paragonata alle dimensioni del nostro universo. Il pianeta si trova inoltre ad una distanza dalla sua stella considerata perfetta per la formazione di liquidi come l’acqua, importantissimo tassello per la procreazione di vita.

Ogni stella presenta infatti una fascia ad una determinata distanza chiamata “fascia abitabile“. I corpi che orbitano a questa distanza dalla stella hanno la caratteristica di presentare una temperatura che va dai 0 ai 100 gradi. Ogni stella possiede una diversa fascia a seconda del calore emanato. Difatti nonostante Ross 508 b sia tanto più grande del nostro pianeta presenta una distanza dalla sua stella che è il 5% della distanza Terra-Sole. Questo avviene perché la stella Ross 508 possiede un calore di 2800 °C contro i 5500 °C della nostra stella. La stella in questione è classificata come una nana rossa, insieme di astri molto più “piccoli” del nostro Sole.

 

Terra

Immagine Wikimedia che rappresenta la distanza della “fascia abitabile” in relazione alla temperatura della stella (credit: Chester Harman)

 

L’importanza della scoperta scientifica

Va da sé che risulta importantissima questa scoperta perché può essere l’inizio di una serie di scoperte di pianeti potenzialmente abitabili e colonizzabili. Il problema principale di questi astri, le nane rosse, è che le loro temperature relativamente basse rendono quasi impossibile l’individuazione tramite luce normale, diretta. Per questo motivo l’unico modo per studiare queste stelle consiste nell’utilizzo di un telescopio a infrarossi, come l’InfraRed Doppler Instrument (IRD), ideato dal Centro di Astrobiologia del Giappone.

L’IRD sfrutta gli infrarossi e i ricercatori hanno deciso di applicarlo al telescopio Subaru nelle Hawaii. Grazie ad esso lo studio delle nane rosse risulterà sempre più attendibile e minuzioso. Chissà, forse in un futuro non troppo lontano la colonizzazione spaziale a lungo raggio, su “cloni” della nostra Terra, diventerà realtà.

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