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Rosaline, la recensione: parodia e gossip nella Verona del 1300!

di Domenico Scala

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Rosaline, disponibile da venerdì 14 ottobre su Disney+ (in Italia tramite la sezione Star) e diretto dalla regista Karen Maine, è un adattamento cinematografico del romanzo When you were mine” di Rebecca Serle (2012), a sua volta liberamente tratto dalla tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta”.

La pellicola si pone come rivisitazione fresca e divertente della famosa storia d’amore, raccontata però dal punto di vista di Rosalina, cugina di Giulietta e recente interesse amoroso dello stesso Romeo; il giovane Montecchi incontra ben presto l’amata Capuleti a cui è destinato, mentre la bisbetica Rosalina cerca in tutti i modi di impedire la loro unione e di riconquistare l’uomo che le ha spezzato il cuore.

 

 

Rosaline – Donne forti… a metà!

Rosaline è una commedia romantica che si propone di offrire anche diversi spunti interessanti, ma purtroppo la sensazione finale che lascia allo spettatore è quella di un’occasione sprecata. L’intenzione degli autori sembra perdersi per strada, non andando fino in fondo in quelli che sembravano essere i (buoni) propositi iniziali, ma anzi scadendo in una parodia fin troppo accentuata soprattutto sul finale, che risulta a tratti anche fastidioso.

Rosalina è un personaggio a tutti gli effetti marginale nell’opera originale di Shakespeare e che neanche gode di una particolare caratterizzazione. Qui invece diventa l’incarnazione di una donna forte, desiderosa di emanciparsi e di vivere liberamente la propria vita e le proprie passioni, rompendo le regole di una società fortemente patriarcale e limitante per una giovane appassionata come lei. Ma la pellicola non si limita a questo, perché sono anche altri i personaggi femminili che provano ad emergere come “donne forti”: la stessa Giulietta viene proposta come una ragazza sì educata, candida e di famiglia nobile, ma anche intraprendente e desiderosa di crescere, imparare e maturare, grazie ai consigli della cugina.

 

Rosaline

@Giulietta (Isabela Merced)

 

C’è poi sullo sfondo la nutrice Giovanna, che ha anch’essa nelle battute finali il suo (imbarazzante) momento di “girl power”; la donna, tra il disinteresse generale, rivendica con orgoglio il suo percorso di studi e la sua professione. Nobile nelle intenzioni ma fin troppo stereotipato, stucchevole e retorico nell’esecuzione. Come se non bastasse, nelle ultime sequenze utili anche le madri dei due giovani amanti provano con qualche simpatica (?) battuta sui rispettivi mariti a salire sul carro del vincitore o meglio, delle vincitrici.

Una pellicola poco coraggiosa…

Rosaline è un esperimento purtroppo riuscito a metà. Da un lato abbiamo, come detto, i buoni propositi degli sceneggiatori, che portano avanti discretamente fin oltre la metà del film la loro simpatica e interessante idea di base, dall’altra un finale totalmente inedito che non rende giustizia a nessuno, né a Romeo, né a Giulietta, né tantomeno alla nostra protagonista, che di fatto si lascia andare per tutta la durata delle vicende ad un incastro del destino in cui la sua volontà non è mai realmente al centro della storia. La cugina meno famosa di Giulietta è fondamentalmente vittima degli eventi, che non può far altro che subire passivamente, per quanto si sforzi di dire e fare il contrario.

 

Rosaline

 

L’unico vero ruolo che in sostanza le viene affidato è quello di “Grillo parlante” per le coscienze degli altri. Lo fa con Giulietta, ma lo fa anche con le famiglie Montecchi e Capuleti in quella che è a tutti gli effetti una riscrittura del finale originale; sembra farlo insomma con tutti tranne che con sé stessa, accontentandosi del “classico” lieto fine. Dalle premesse iniziali, su questo aspetto, ci si poteva aspettare dagli autori decisamente un po’ di coraggio in più nelle scelte…

Meriti e note stonate

Nota di merito al cast, in particolare alla parte più giovane. Gran parte degli attori coinvolti sono emergenti o in rampa di lancio, come l’attrice protagonista Kaytlin Dever, molto bene nella parte in quest’occasione. Ma si fanno notare anche Isabela Merced (Giulietta), Kyle Allen (Romeo) e Sean Teale nei panni di Dario Penza, personaggio ideato per l’occasione.

A stonare sono invece le musiche non originali scelte per l’occasione, unite ad un linguaggio fin troppo moderno dei personaggi in scena, che si sposa male con l’ambientazione generale, abbastanza curata. Vedere Rosalina in preda allo sconforto ascoltare “All by Myself” di Celine Dion è quantomeno surreale, così come ascoltare una breve reprise della colonna sonora di “La la land” prima che Giulietta tenti la fuga d’amore con Romeo. Insomma, diversi elementi che mescolano lo storico con il moderno, ma senza trovare la giusta amalgama che sarebbe servita. Costumi e location invece abbastanza fedeli agli originali, considerando anche che le riprese si sono svolte in parte proprio nel nostro Paese.

Considerazioni finali

Rosaline quindi non è certo un prodotto rivoluzionario. Si può considerare semmai un parziale adattamento e rivisitazione dell’opera di Shakespeare, che sfrutta una storia già molto famosa per provare a raccontare qualcosa di attuale. Ci riesce solo in parte, provando ad essere divertente; peccato il risultato finale sia davvero poco incisivo!

Pro:

  • La parte giovane del cast, in particolare per l’interpretazione di Kaytlin Dever;
  • Costumi e location, abbastanza curati e piuttosto fedeli all’epoca di riferimento;
  • La scena post-credit, simpatica e significativa;
  • I buoni propositi della pellicola.

Contro:

  • Le vicende sono troppo spesso intrise di stereotipi e di un velato doppio senso; nel finale sfociano in una vera e propria parodia non necessaria e un po’ fastidiosa;
  • Elementi storici e moderni non amalgamati bene;
  • Qualche gag ripetitiva e pretestuosa;
  • I buoni propositi della pellicola, rimasti in superficie e non concretizzati dagli autori.

 

 

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