Roma è stata venduta… e no, non è uno scherzo. Ma come è possibile? Semplice, via etere. La città di Roma è stata infatti venduta in forma di NFT (Non Fungible Token) a 12o mila dollari. Un utente ha acquistato questa “proprietà” nell’Ertha Metaverse e non è il primo ad impossessarsi virtualmente di un territorio.
L’Ertha Metaverse offre la possibilità di acquistare un totale di 360mila appezzamenti che corrispondono a divisioni del nostro pianeta. È possibile comprare ognuno di essi tramite un asta o attraverso la rivendita dei possessori. Esistono proprietà più o meno appetibili e ciò ne determina il prezzo, basti pensare che quasi metà della Svezia sia stata venduta a 50 mila dollari. La proprietà di un NFT simile consente di controllare i monumenti più famosi della nostra capitale, ovviamente solo nel Metaverso.
Questi token non rappresentano esclusivamente un bene immobile per il proprietario. Fruttano diversi proventi come la raccolta di vere e proprie tasse, commissioni e una moltitudine di transazioni virtuali.
Il futuro che ci si prospetta d’innanzi è quello in cui migliaia di utenti da ogni parte del mondo potranno riunirsi ed ammirare insieme le bellezze della capitale restando comodamente nella propria stanza. Il Metaverso si propone l’audace sfida di costruire un pianeta parallelo con meccaniche simili a quello che tutti conosciamo ma privo di ogni sorta di limitazione spaziale.
Spesso ci troviamo ad accogliere con diffidenza notizie del genere ma questo potrebbe rivelarsi un grave caso di miopia. Così come accaduto tra gli anni ’90 e l’inizio del 2000 nei confronti di Internet, le persone tendono a sottostimare la portata di certe innovazioni. Un NFT è un vero e proprio certificato di proprietà e può generare introiti periodici o plusvalenze sulla vendita dello stesso. Di fatto questi 120 mila dollari, potrebbero essere coperti e moltiplicati nel giro di poco tempo.
Non è un caso quindi che ci siano persone disposte a pagare cifre da capogiro per impossessarsi di un token o un pezzo di terra ”inesistente”. La città di Roma è stata venduta, così come Tokyo e magari casa di ognuno di noi.
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