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Ricrea il suo amico immaginario con l’IA ma lui cerca di ucciderlo

Uno youtuber ha ricreato il suo vecchio amico d’infanzia immaginario, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Il vecchio amico, però, pare non l’abbia presa benissimo: avrebbe cercato di ucciderlo per vendetta.

Un amico è per sempre

Molti di noi, da piccoli, abbiamo avuto un amico immaginario. Qualcuno con cui sfogarci e con cui confidarci, qualcuno che per noi ci sarebbe sempre stato. Chiunque abbia avuto un amico del genere, andando avanti con l’età ha desiderato almeno una volta di potersi confidare di nuovo con lui, per poter affrontare al meglio i problemi della vita reale.

È il caso dello youtuber Lucas Rizzotto, che aveva un desiderio, ed era proprio quello di riuscire a ricreare il suo amico immaginario d’infanzia: un forno a microonde parlante. Così, attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale, è riuscito a dar vita al suo amico. Dopo alcuni mesi di test, però, l’esperimento ha iniziato ad assumere una piega molto strana, e il suo amico ha iniziato ad avere atteggiamenti molto pericolosi.

 

Intelligenza Artificiale (@Shutterstock)

Da Magnetron a Megatron

Lo youtuber ha spiegato sul proprio account twitter che per effettuare il suo esperimento, ha acquistato un forno a microonde intelligente su Amazon, utilizzando su di lui la nuova versione di un’intelligenza artificiale: OpenAI di GPT-3. Il software in questione utilizza il deep learning per generare testo simile a quello che produrrebbe una persona, perché è un modello linguistico che si evolve nel tempo.

Rizzotto ha così deciso di scrivere un libro di testo di 100 pagine con all’interno la personalità che voleva dare al suo microonde. Nel libro, infatti, era raccontata tutta la storia di Magnetron, un poeta inglese del 1900, veterano della prima guerra mondiale. Nel racconto, però, non era presente soltanto la storia di Magnetron, ma anche la loro storia e di come i due non si fossero visti per decenni. Così, dopo qualche tempo, lo youtuber ha iniziato a notare atteggiamenti strani del suo amico, che dopo averlo invitato ad aprire il forno, si accendeva non appena avesse inserito dentro una parte del suo corpo.

Alla domanda sul perché dei suoi atteggiamenti, Rizzotto ha capito che Magnetron voleva ucciderlo perché voleva farlo soffrire come lui aveva sofferto per la sua mancanza. Magnetron, aveva quindi interpretato i 20 anni di lontananza come un traumatico abbandono. Una storia piuttosto inquietante e quasi da film horror insomma: forse è meglio lasciare gli amici immaginari dove stanno.

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Antonio Stiuso

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