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PSG-Skriniar, nemmeno per tutto l’oro del mondo: cosa ci ha lasciato la trattativa?

di Elia Mascherini

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Il calciomercato estivo si è infine chiuso senza il trasferimento di Skriniar in quel di Parigi, con grande sollievo dei tifosi interisti. Il PSG ha voluto fortemente il difensore slovacco, ma ha concluso la sessione di trasferimenti senza aver piazzato il colpo tanto agognato.

Cosa significa questo? Per quale motivo quanto accaduto è così importante e ha regalato all’Inter un po’ di respiro? Cerchiamo di dare una risposta a questi quesiti.

Il PSG scopre il no e la prova di forza dell’Inter

Il continuo rifiuto dell’Inter alle offerte per Skriniar deve essere sembrata al presidente del PSG una situazione surreale; i nerazzurri avevano (e hanno ancora) bisogno di fare cassa, con i parigini pronti a versare senza particolari esitazioni 50 milioni nelle loro casse [GdS]. Eppure, il club meneghino ha resistito, preferendo sacrificare Pinamonti e Casadei, al contempo abbandonando la trattativa per il sostituto di Skriniar, ovvero Bremer.

I nerazzurri sostanzialmente hanno resistito per due regioni: la prima è che si aspettavano un’offerta più alta, da circa 80 milioni complessivi [GdS]; la seconda è che erano forti del gradimento del difensore.

Partiamo dal primo fattore; è noto a tutti che le disponibilità finanziarie del PSG siano praticamente sconfinate, ma siano in qualche modo vincolate dal Fair Play Finanziario. Pertanto, i Campioni di Francia, hanno preferito “limitarsi” a un’offerta da 50 milioni, senza rilanci di alcuna sorta… fino a pochi giorni dalla fine del mercato [CdS]. Dall’altro lato del tavolo delle trattive è però arrivato un no.

Inoltre, e qua veniamo al secondo punto, il difensore non ha mai fatto mistero di trovarsi bene a Milano e con l’Inter, che non ha voluto lasciare nemmeno quando era finito fuori dal progetto di Conte. Certo, Skriniar, probabilmente, alla fine avrebbe comunque accettato la sostanziosa offerta del PSG, ma senza remare contro i nerazzurri.

PSG (@Shutterstock)

Una strategia di mercato che complica le cose

In un certo senso si può dire che il club parigino sia vincolato della sua modalità di conduzione del calciomercato; offrendo ingaggi stellari ai propri giocatori per convincerli al trasferimento, quando poi i progetti cambiano risulta particolarmente difficile trovare degli acquirenti.

Come riporta “L’Equipé“, tra Campos, Galtier e gli alti piani del PSG ci sarebbe stato qualche attrito proprio su questo punto. Difatti, i parigini avevano la necessità di sfoltire la rosa dai giocatori non funzionali al progetto, andando anche a rinforzare le proprie finanze.

Tuttavia, l’elevato ingaggio percepito dagli esuberi ha frenato molte trattive e fatto in modo che altre non venissero mai impostate. O ancora, che il PSG dovesse cedere in prestito i giocatori partecipando al pagamento dell’ingaggio. Sempre il quotidiano sportivo francese sottolinea come il club volesse racimolare circa 150 milioni di euro dai giocatori che non rientrano nei piani; a conti fatti però, ne ha incassato circa un terzo, senza riuscire a liberarsi di alcuni calciatori fuori rosa. Insomma, per gli anni a venire questa situazione potrebbe essere d’insegnamento.

Ma veniamo ai nerazzurri. Probabilmente il no dell’Inter all’ultima offerta del PSG di 60 milioni più 10 di bonus [CdS] potrebbe diventare un boomerang; Skriniar ha più un anno di contratto e adesso il rinnovo potrebbe essere più difficile. Del resto, come riporta “La Gazzetta dello Sport“, il PSG avrebbe fatto intendere a Marotta e Ausilio che sarebbe loro intenzione arrivare al giocatore quando si avvicinerà alla scadenza, visto il fallimento della trattativa.

Ma il prossimo anno, l’Inter avrà bisogno di fare cassa per risanare il bilancio, e dovrà per forza cedere un titolare. Tenendo conto di ciò, perdere Skriniar a zero potrebbe quindi essere un danno doppio…

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