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Cristiano Ronaldo: il declino di un mito del calcio

di Tommaso Bersanetti

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Si è appena concluso il calciomercato estivo con la sua finestra piena di colpi di scena, ma il più grande in assoluto è quello riguardante Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese, insieme al suo agente, Jorge Mendes, hanno passato questa sessione di mercato in cerca di una nuova squadra per CR7, che alla fine è rimasto a Manchester…

Ma perché nessun club vuole scommettere ancora sul cinque volte Pallone d’Oro? E perché il portoghese voleva a tutti i costi lasciare Old Trafford? Cerchiamo di dare delle risposte a questi quesiti…

I gran rifiuti dei club europei

Non è un segreto che il giocatore del Manchester United cercasse un club che gli permettesse di partecipare alla prossima edizione della Champions League. Però, più le ricerche procedevano, più aumentavano i rifiuti ricevuti da Ronaldo. Di conseguenza, l’ex Real Madrid, per la prima volta dopo anni, non è stato al centro del mercato, come magari proprio lui stesso aveva immaginato.

Respinto da alcuni dei top club europei come ChelseaParis Saint-GermainBayern MonacoBorussia Dortmund e Atletico Madrid, l’obbiettivo di Ronaldo, è andato in fumo. Persino i suoi ex club quali Sporting Lisbona e Real Madrid hanno completamente chiuso le porte a un suo possibile ritorno. A Bola riporta addirittura che il tecnico dello Sporting, Amorim, avrebbe minacciato di dimettersi in caso di arrivo di CR7

Cristiano Ronaldo e la rottura totale con il Manchester United

Nella passata stagione di Premier League, il portoghese ha collezionato trenta presenze e diciotto reti; numeri che nonostante tutto, non hanno permesso ai Red Devils di raggiungere almeno il quarto posto in classifica. Mancata quindi la qualificazione per la Champions League, sono iniziati i malumori di CR7.

L’impossibilità di poter competere per provare a vincere per la sesta volta in carriera la Coppa dalle Grandi Orecchie è stata a tutti gli effetti la scintilla che ha fatto esplodere la polveriera. Da questa estate, infatti, Ronaldo si è reso protagonista di gesti non da campione del suo calibro, sia nei confronti della società che per prima gli ha dato una possibilità, che nei confronti del nuovo arrivato sulla panchina degli inglesi, ovvero il tecnico ex Ajax ten Hag.

Maglie

Cristiano Ronaldo (@Shutter Stock)

Un inizio di stagione tutt’altro che in discesa

La stagione del numero sette dello United è iniziata con l’abbandono dello stadio prima del termine della partita amichevole contro il Real Betis, mentre voci di corridoio raccontano di comportamenti poco professionali da parte del portoghese. Cristiano Ronaldo, anche in questo inizio di Premier League, è sceso in campo poco motivato. Tra l’altro, in queste ultime partite ten Hag lo sta utilizzando da subentrato e per pochi scampoli di gara; per il tecnico non è quindi un titolare inamovibile, e perciò si ritrova sempre più spesso in panchina.

Oltre a questo, i gol e gli assist non arrivano ma anzi, sembra che i giocatori del Manchester United giochino visibilmente meglio quando CR7 non è in campo, come se liberati da una pressione costante di un calciatore che, nelle battute finali della sua carriera, ha messo in primo piano il suo ego davanti al rispetto per chi lo ha cresciuto e plasmato.

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