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Premier League: il campionato è ancora competitivo? Ecco cosa è cambiato negli ultimi 20 anni

di Mattia Trincas

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Un campionato bilanciato? Ecco perché la risposta è un “Sì, ma…”

Inizialmente ci siamo posti un quesito: “La Premier League è realmente così competitiva come si dice?”. Andiamo quindi a dare una risposta, anche tenendo conto di quanto abbiamo visto sopra. Da una parte, come abbondantemente discusso, negli ultimi 22 anni, la Premier League ha visto ben poche situazioni di equilibrio, se si paragonano a quelle di dominio. Di qui, la risposta “spontanea” alla domanda che ci siamo fatti sarebbe un “Assolutamente no” grande quanto una casa. Ma la verità, nonostante tutto, è che il reale equilibrio della Premier League sta negli organici, nelle rose e nell’imprevedibilità del calcio.

Cosa significa questo? Facciamo un esempio. La scorsa Serie A risulta particolarmente bilanciata, e come senz’altro ricorderemo, le prime della classe, Milan e Inter, hanno concluso le loro corse a soli due punti di distanza; rispettivamente a 86 e 84. Da qui, si può dire che il campionato sia concluso in questa maniera per “mancanza di alternative credibili”, dal momento che il Napoli ha attraversato un periodo complicato e ha “perso il tempo”, mentre la Juventus si trovava in un periodo di transizione; per questa ragione, la vittoria del campionato risultava, oggettivamente, una vera e propria utopia.

Quindi, si può dire che lo scorso campionato italiano abbia avuto solamente tre possibili vincitrici; chiaramente tenendo conto non solo delle posizioni finali, ma anche delle rose e degli organici. Per quanto riguarda la Premier League invece, non si può dire la stessa cosa. Difatti, nonostante i punti di distacco tra prima e seconda, spesse volte, siano stati parecchi, bisogna andare ad analizzare il contesto nella sua interezza. Prendiamo un esempio pratico; la stagione 2017/18 è stata senza ombra di dubbio dominata, sotto ogni aspetto, dal Manchester City. Ma il Liverpool, classificatosi quarto, ha giocato la finale di Champions League contro il Real Madrid, e le rose delle altre contendenti, quali le Big6 (Arsenal, Chelsea, Man. United e Tottenham, escluse City e Liverpool) erano senza alcun dubbio, di assoluto livello.

O ancora, nel corso della stagione 2019/20 il Liverpool ha seminato, come detto, di ben 18 punti gli Sky Blues. Eppure, si trattava dei campioni in carica, nonché una delle migliori squadre d’Europa. Oppure, per concludere, nella stagione 2020/21, il City ha ancora vinto la Premier League, mentre il Chelsea, neocampione d’Europa si è classificato quarto. Da qui, dovrebbe essere chiaro cosa si intende per “equilibrio negli organici”; nonostante il distacco nella classifica finale potesse essere straordinario o importante, le squadre hanno delle rose che possono ambire a vincere in campo europeo e non solo Nazionale.

Premier League – Una competizione sopravvalutata?

La domanda, a questo punto, risulta legittima. La Premier League è un campionato sopravvalutato? Con la decadenza della Liga, che dopo gli addii di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi ha perso parecchio prestigio, è proprio il campionato inglese ad aver raccolto il testimone di punto di riferimento per il calcio europeo. Difatti, sono parecchi i nomi di grandi giocatori che militano oltremanica; volendone menzionare alcuni, troviamo sicuramente Cristiano Ronaldo, Kevin De Bruyne, Mohamed Salah, Erling Haaland, Casemiro, Virgil van Dijk, Harry Kane e tanti altri.

Sorvolando comunque la “popolazione” che compone i club di Premier League, c’è anche da ammettere che si tratta di un campionato in continua espansione; difatti, nelle ultime 12 edizioni della Champions League, sono ben otto le volte in cui almeno una squadra inglese ha raggiunto le semifinali, e sei volte in cui ha raggiunto la finale. È quindi evidente che, nonostante il ranking UEFA parli chiaro e metta al primo posto il campionato inglese, anche i risultati effettivi ottenuti dai club sono coerenti con le graduatorie.

La morale della favola è: la Premier League è una competizione a due

Nonostante, come detto, la Premier sia un campionato bilanciato a modo suo, c’è da ammettere qualcosa che è evidente e incontestabile. Le potenzialità delle squadre partecipanti (principalmente le Big6) più qualche aggiunta sono interessanti, ma spesso non vengono messe in pratica completamente; può però anche accadere che le tattiche degli allenatori non si sposino al meglio con le qualità dei giocatori. O ancora, può capitare che manchino totalmente le idee e le tattiche alla base della squadra.

Di qui, si arriva al dunque: perché la Premier League è diventata una “competizione a due”? Sebbene in passato fosse contesa tra le grandi dei tempi, Arsenal, Chelsea e Manchester United, adesso i tempi sono cambiati e a battagliare per il titolo ci sono Manchester City e Liverpool. E ciò accade per diversi motivi; anzitutto perché, come è chiaro ed evidente dai risultati ottenuti negli ultimi anni, gli uomini di Guardiola e Klopp sono non solo i più preparati a livello tattico, ma anche quelli che riescono, nel bene e nel male, a gestire al meglio le forze, tenendo conto dei molteplici impegni e dei periodi intensi di lavoro che richiedono le competizioni inglesi.

Inoltre, City e Liverpool sono le squadre con il maggiore valore di mercato secondo Transfermarkt (1.01 miliardi di euro per gli Sky Blues, 870 milioni per i Reds), nelle quali militano alcuni dei migliori giocatori del campionato inglese e infine, sono le formazioni che presentano più giocatori per il Team Of The Season della Premier League (tre per il City, sei per il Liverpool).

Insomma, è evidente che ormai le due potenze del campionato siano ben definite. E a sottolineare ciò ci ha pensato anche l’ex attaccante dell’Arsenal e leggenda della Premier Ian Wright, che durante un intervento su Optus Sport, ha affermato:

“Se non fosse per il Liverpool, questo campionato sarebbe una me**a, semplicemente perché il [Manchester] City li ha battuti per due volte di un solo punto”.

Sicuramente delle parole forti, che spiegano il concetto che abbiamo espresso fino ad ora. Ma che, con un fondo di romanticismo, invitano le altre partecipanti a fare di più per riportare il campionato inglese ai fasti di un tempo…

 

Premier League

Liverpool e Manchester City (@Shutterstock)

 

Qualcuno riuscirà ad attentare al monopolio del Manchester City? La Premier League riuscirà mai a rivedere le sue vecchie glorie sollevare il titolo di campione d’Inghilterra? Per rispondere a queste domande, dovremo aspettare un po’ di tempo. Intanto, se volete rimanere sempre aggiornati sulle notizie provenienti da tutto il mondo del calcio, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.

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