di Cristian Castellini
Ieri era la Giornata nazionale della salute della donna, e l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha voluto muovere passi concreti verso la diffusione dei metodi di contraccezione nel nostro paese. Le pillole anticoncezionali diventeranno presto gratuite per tutte le donne d’Italia.
Le dichiarazioni dell’AIFA
Quotidiano Sanità ha intervistato la presidente del “Comitato Prezzi e Rimborso” dell’AIFA, Giovanna Scroccaro, a margine della riunione tenutasi il 21 aprile. Quest’ultima ha annunciato l’approvazione dell’idea di rendere gratuiti i metodi di contraccezione orale per le donne di ogni fascia d’età, dopo un’attenta valutazione tecnico-scientifica;
“Sono stati valutati, all’interno di 3 categorie di farmaci contraccettivi individuate e divise per ‘generazione’, i prodotti meno cari, che sono stati resi gratuiti”.
Il costo per lo Stato sarà di circa 140 milioni di euro l’anno, spesi per una buona ragione. L’Italia, al momento, è uno dei Paesi europei che non garantiscono la copertura delle spese per farmaci anticoncezionali. Nel Contraception Policy Atlas stilato dall‘European Parliamentary Forum for Sexual and Reproductive Rights, che mostra i livelli di distribuzione, sensibilizzazione e consulto garantiti dagli Stati del nostro continente sui sistemi di contraccezione, il Bel Paese risulta 23esimo su 46 nazioni analizzate.
Non solo pillole anticoncezionali: anche la PrEP verrà resa gratuita
Innanzitutto, cosa si intende con “PrEP“? Si tratta di una pillola utilizzata dai soggetti esposti al rischio di contrarre l’HIV per ridurre il rischio di infezione. Adesso anche la profilassi pre-esposizione sarà coperta con i fondi nazionali, salvaguardando la salute di chi prima non poteva permettersela. Infatti una confezione di PrEP ha un costo di circa 60 euro, una grossa spesa che non tutti i soggetti a rischio sono in grado di sostenere. Ecco le dichiarazioni di Giovanna Scroccaro a riguardo:
“La decisione di renderla gratuita (PrEP, ndr.) è stata più facile: il prezzo pagato dagli ospedali che acquistano questi farmaci ha un impatto di spesa minimo, di qualche centinaio di migliaia di euro. Ma poiché esistono ormai importanti evidenze che dimostrano come possa dare un grande contributo in termini di prevenzione dell’infezione, e se pensiamo anche a quanto è importante la spesa farmaceutica per gli antiretrovirali, stiamo facendo un investimento in termini di salute”.
Conclusioni
Grazie a queste novità approvate dall’AIFA, il sistema sanitario nazionale ha iniziato un percorso per adeguarsi agli standard europei riguardo la diffusione e la sensibilizzazione sugli anticoncezionali, oltre che sulla prevenzione dall’HIV. Dei passi avanti importanti, che miglioreranno la vita e la salute di centinaia di migliaia di persone.
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