Durante una recente intervista con Bloomberg, il creatore di Palworld, Takuro Mizobe, ha parlato a lungo del gioco e del suo sviluppo, condividendo anche alcuni dettagli interessanti. Tra questi, il CEO di Pocket Pair ha affermato che attualmente ci sono delle trattative in corso per portare Palworld su PlayStation 5 e la prossima console Nintendo.
Ovviamente Mizobe non si è sbottonato, rimanendo molto vago, ma quantomeno sappiamo che c’è l’intenzione di portare Palworld su PlayStation 5 e Nintendo Switch 2, o qualunque sia il nome del nuovo hardware della casa di Kyoto.
L’autore del gioco ha parlato anche del suo sviluppo, affermando che in totale è costato solamente 6,7 milioni di dollari, e che preferisce di gran lunga questa tipologia di produzioni rispetto ai blockbuster AAA. “Siamo e resteremo uno studio di dimensioni ridotte. Voglio realizzare più giochi piccoli: i titoli AAA ad alto budget non fanno per noi”. Mizobe si è però aperto a valutare eventuali offerte di partnership o di acqusizione.
Infine ha toccato l’argomento del successo di Palworld, che secondo lui è dovuto sia a elementi casuali che a scelte peculiari, come al fatto che “i corpi dei Pals sconfitti rimangono nel gioco, senza alcun significato. Di solito, quando si uccidono mostri o nemici, questi scompaiono o rimangono visibili per essere saccheggiati. I colleghi erano contrari a lasciare i corpi nel gioco, ma ho insistito per portare avanti la cosa perché pensavo che gli utenti avrebbero trovato un modo per giocarci e parlarne”. La chiave di volta, però, sono state le meccaniche multiplayer: “i giochi sono più divertenti quando li si affronta insieme agli amici. Un titolo privo di una modalità multiplayer non è adatto all’epoca in cui viviamo”.
E voi, cosa ne pensate delle parole di Takuro Mizobe? Vorreste Palworld anche su console PlayStation e Nintendo? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:
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