Come tutti gli anni, con l’arrivo della primavera, agli orologi viene cambiata l’ora. In particolare, si parla di “ora legale” da marzo a ottobre e di “ora solare” da ottobre a marzo. Ciò viene fatto per garantire una maggiore quantità di luce durante la giornata: essendo le giornate primaverili/estive più lunghe, l’ora verrà spostata in avanti. Nella notte del 30 marzo, o più giustamente, la mattina del 31, tutti gli orologi passeranno dalle ore 2, alle ore 3.
Essendo che le lancette sono spostate in avanti, è lecito chiedersi se dormiremo meno. La risposta è ovviamente affermativa, in quanto le ore che passano dal momento del sonno a quello della sveglia, si riducono di un’ora.
Pur dormendo un’ora in meno, ciò che si guadagna è un’ora di luce: infatti, grazie a questo spostamento di lancette, viene meglio sfruttata la luce solare, garantendo giornate più lunghe ed un maggiore risparmio di energia elettrica.
Sono però anni che si discute se cambiare ora due volte all’anno sia effetivamente utile, oppure solo una “perdita di tempo”. Addirittura, come riportato da Adnkronos, qualche anno fa era stata indetta una petizione su “Change.org“, con l’obiettivo di eliminare questo cambiamento, mantenendo una sola ora: quella legale.
Secondo Terna, la società rete di trasmissione nazionale, i sette mesi di ora legale del 2023 hanno garantito un risparmio di consumi pari ad un fabbisogno annuo medio di circa 140 famiglie, o circa 90 milioni di euro. Non solo, il minor consumo elettrico ha anche garantito una limitazione di emissioni di CO2: circa 180 mila tonnellate.
Altri esperti, invece, parlano al contrario. Tra questi, Italo Farnetrani professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta, che spiega come:
L’ora legale va mantenuta tutto l’anno. L’articolo 32 recita che ‘la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’. Ma se questo è vero, il cambio rappresenta una duplice contraddizione. Innanzitutto perché sono noti gli effetti benefici della luce sulla salute e sull’organismo, e quindi l’ora legale che ‘allunga’ le giornate andrebbe resa perenne. E poi perché interferire due volte all’anno, adesso e a fine ottobre quando si ripasserà all’ora solare, sui ritmi cronobiologici dell’organismo non solo non è una promozione della salute, ma non è nemmeno nell’interesse della collettività. Perché creare un disagio all’organismo, che perdura per alcuni giorni con riflessi sul comportamento e il rendimento, è senza dubbio qualcosa di negativo.
E tu cosa ne pensi di questo cambio? Credi sia utile, oppure completamente una “perdita di tempo”? Faccelo sapere con un commento!
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