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Optional automobili: in arrivo sotto forma di abbonamenti mensili?

di Sofia Monti

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In questo ultimo periodo si è accesa una forte discussione riguardante il fatto che in alcune nazioni certe case automobilistiche stiano iniziando a richiedere abbonamenti mensili per l’attivazione di optional di alta gamma. Secondo alcuni questo è il presagio di un futuro in cui pagheremo abbonamenti mensili per qualsiasi cosa.

Subscription economy anche per gli optional in auto

La “subscription economy” è il modello di business che prevede la sottoscrizione di abbonamenti periodici per la fruizione di determinati servizi. Dagli abbonamenti che ormai sono entrati nella nostra quotidianità, riguardanti per lo più i software, come musica, film o videogiochi, ci stiamo proiettando in un futuro in cui anche il mondo hardware funzionerà “di mese in mese”. È il caso BMW, che già da un po’ di tempo ha iniziato a richiedere ai suoi clienti la sottoscrizione ad abbonamenti mensili per usufruire di alcuni optional di lusso sui suoi veicoli. Al momento, ciò riguarda solamente alcuni mercati: quello inglese, sudafricano, tedesco, sudcoreano e neozelandese. Non è comunque lontana l’idea di una diffusione globale del fenomeno in caso di successo.

Vediamo insieme qualche esempio di abbonamento richiesto da BMW in Corea del Sud:

  • riscaldamento sedili → 18 dollari al mese o 176 all’anno;
  • riscaldamento volante → 10 dollari al mese o 161 per tre anni;
  • assistenza abbaglianti automatica → 8 dollari al mese o 84 l’anno.

Come possiamo intuire, non si tratta solamente di programmi o funzionalità da utilizzare sul computer di bordo dell’auto (per i quali gli abbonamenti sono già largamente diffusi), ma di optional veri e propri. Infatti, i componenti necessari al funzionamento di questi “plus” sono già montati di serie sulle automobili. L’utilizzo viene successivamente bloccato e sbloccato tramite un software in base ai pagamenti effettuati dal cliente.

Polemiche e consensi sugli optional a pagamento periodico

A molti consumatori quest’idea non piace in quanto temono in una perdita di senso del concetto stesso di proprietà a causa dell’aumento sempre maggiore di abbonamenti di ogni tipo. Ma esperti del settore, come Louise Grimmer, specialista di retail marketing dell’Università della Tasmania, cercano di calmare le acque spiegando il vero intento di BMW. Infatti, la Grimmer spiega che l’intento delle aziende che propongono queste tipologie di abbonamento non è quello di spillare denaro ai propri clienti. Tanto è vero che continua comunque ad esistere l’opzione di “accesso illimitato” a codesti optional, a un prezzo paragonabile a quello richiesto per la loro installazione, come avviene oggi “normalmente”. L’esperta continua spiegando che quindi lo scopo sarebbe soltanto quello di poter far provare ai clienti le differenti funzionalità per poi lasciargli la possibilità di scelta nel procedere o no nell’acquisto permanente di tali optional.

Nonostante però le sue parole rassicuranti, le polemiche e i dubbi al riguardo non cessano. Per esempio, secondo molti non è sostenibile costruire qualcosa, come ad esempio il riscaldamento dei sedili, e impedirne poi l’utilizzo. In questo modo ci sarebbe solamente un grande spreco di risorse ed energie. Molti consumatori temono inoltre che anche altre opzioni delle auto, come l’ABS o il servo sterzo, possano in futuro richiedere abbonamenti e pagamenti in più. Non sarebbe però giusto, in quanto costituiscono elementi che contribuiscono a rendere le automobili più sicure.

Ma se secondo alcuni il problema è la sostenibilità o il fattore sicurezza, secondo moltissimi altri il problema riguarda il proprio portafoglio…

Le preoccupazioni sulla convenienza economica

Il lato economico è un fattore fondamentale per la maggior parte degli acquirenti quando si tratta di un nuovo acquisto. Moltissime persone trovano infatti non molto conveniente  questo sistema per le proprie tasche. Come riconosce anche Louise Grimmer, più micro-pagamenti si fanno e più diventa difficoltoso rendersi conto di quanto realmente si stia spendendo. Dunque, l’esperta, oltre che a rassicurare sul fatto che la situazione riguardante questi meccanismi di pagamento sia sotto controllo, invita i consumatori a non farsi comunque sfuggire la situazione di mano.

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