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Omicidio nel West End, la recensione: un giallo vecchio stile

di Simone De Mattia

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Nella giornata di ieri, 27 settembre, noi di NCS siamo stati invitati ad assistere all’anteprima stampa di “Omicidio nel West End“, diretto da Tom George e prodotto da Searchlight Pictures. Si tratta di un film corale che porta sullo schermo il genere del giallo come si faceva una volta. Nel cast Sam Rockwell, Saorsie Ronan, Adrien Brody e svariati altri nomi. Uscirà in tutti i cinema domani 29 settembre.

Il più grande omicidio messo in scena

A Londra degli anni cinquanta, nel West End più precisamente, si sta tenendo la centesima messa in scena dell’opera teatrale “Trappola per topi” tratta da un romanzo di Agatha Christie. La voce narrante di Leo Köpernick (Adrien Brody) spiega allo spettatore i canoni del giallo classico, quasi denigrandoli, mentre le immagini ci mostrano proprio come lo stesso film segua questi canoni. Durante i festeggiamenti però Köpernick viene ucciso e, come di consueto, i presenti vengono radunati in una stanza mentre l’ispettore Stoppard (Sam Rockwell) ed un’intraprendente agente Stalker (Saorsie Ronan) indagano. Tutto il percorso d’indagine e i colpi di scena saranno decisamente sorprendenti.

 

Omicidio nel West End

 

Un film in grado di riportare l’attenzione sul genere giallo

Il genere giallo è stato riportato all’attenzione dello spettatore grazie ai due film diretti da Kenneth Branagh sulle indagini di Poirot: “Assassinio sull’Orient Express“(2017) e “Assassinio sul Nilo” (2022). Entrambi sono storie della Regina del giallo, Agatha Christie, che è coinvolta anche in “Omicidio nel West End“. Altro film che ha permesso al genere di tornare in auge è “Cena con delitto – Knives Out” (2019). Queste tre pellicole hanno fatto da apripista per la pellicola di Tom George, che si trova la strada spianata.

Proprio George ha fatto un ottimo lavoro con questo film, sceneggiato da Mark Chappell, che è alla sua opera prima. Lo stile registico è particolare, in grado di dare un ritmo costante al film. Ricorda molto lo stile iconico di Wes Anderson che racconta in maniera veloce queste situazioni surreali e divertenti, a volte tendenti all’umorismo nero. I dialoghi sono sulla stessa linea d’onda, brillanti e divertenti. Non scadono mai nel banale o nel volgare ma riescono comunque a far divertire lo spettatore. I colori sono morbidi e tendenti ad un rosato quasi impercettibile.

 

Omicidio nel West End

Omicidio nel West End ed il cast corale

A spiccare sono ovviamente Sam Rockwell e Saorsie Ronan, un’improbabile coppia di agenti alla ricerca della verità. La Ronan ha dato prova delle sue doti attoriali; pur essendo molto giovane ha dimostrato di saper essere versatile. Adrien Brody ha avuto poco spazio essendo la vittima, ma la sua eleganza e la sua presenza scenica sono comunque degne di nota. Nel resto del cast nessuno spicca veramente sugli altri, cosa forse fisiologica visto che sono personaggi di contorno che hanno il ruolo dei sospettati. Anche Ruth Wilson non ha avuto la possibilità di dimostrare le sue capacità, complice il breve screen time. Nota negativa è probabilmente il personaggio di Gio (Jacob Fortune-Lloyd), al quale è stato imposto un accento forzatamente napoletano. 

 

Omicidio nel West End

Considerazioni finali

Omicidio nel West End“, in originale “See how they run“, è un ottimo esordio sul grande schermo per Tom George che si rifà molto allo stile di Wes Anderson. Nel complesso è stato fatto un ottimo lavoro dal punto di vista tecnico e dei costumi. Come detto, a parte i protagonisti non c’è qualcuno che spicca realmente sugli altri ma le interpretazioni sono comunque credibili. Sam Rockwell si è dimostrato ancora il grande attore quale è, in grado di cambiare faccia più volte nel corso del film. Questo merita l’attenzione del pubblico e, probabilmente, ne è valsa la pena di aspettare questa gestazione iniziata con il ritorno del giallo al cinema grazie ad “Assassinio sull’Orient Express“.

Omicidio nel West End” uscirà al cinema domani 29 settembre, vi lasciamo qui sotto al trailer ufficiale.

 

PRO

  • Ottimo lavoro dal punto di vista tecnico e dei costumi;
  • Tom George ha fatto un bel lavoro al suo esordio sul grande schermo.

CONTRO

  • A parte i protagonisti non c’è un’interpretazione che spicca sulle altre;
  • Il personaggio di Gio è una macchietta con un accento forzatamente napoletano.

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