di Denieli Freitas Nogueira
L’edizione online de La Repubblica è stata oggetto di polemiche a seguito di un articolo che descriveva le vincitrici della medaglia d’oro nella spada alle Olimpiadi con un titolo ritenuto sessista. Nel titolo incriminato, Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, Rossella Fiamingo e Mara Navarria, non venivano identificate con i loro nomi ma attraverso descrizioni generalizzanti. Il titolo originario, riportava le atlete come “l’amica di Diletta Leotta“, “la francese“, “la psicologa” e “la mamma”.
Olimpiadi: lotta continua per la parità di genere
Questo approccio ha suscitato un’ondata di critiche sui social media, dove molti utenti hanno sottolineato la mancanza di rispetto verso le atlete, riducendole a ruoli secondari e stereotipi. Di fronte alle crescenti critiche, La Repubblica ha modificato il titolo in “la musicista, la francese, la psicologa e la veterana”. Tuttavia, questo non è bastato a placare la polemica.
Le reazioni sono state immediate e incisive: “Immagina vincere l’oro alle Olimpiadi ed essere ridotta a ‘amica di Diletta Leotta‘”. La gaffe di La Repubblica evidenzia quanto ancora ci sia da fare per garantire il giusto riconoscimento alle atlete per le loro identità individuali. Di fronte a tale situazione, la Redazione di Nasce Cresce Ignora ha scelto di ricordare le donne simbolo della storia delle Olimpiadi.
Donne simbolo delle Olimpiadi
La storia delle Olimpiadi è costellata di donne che hanno lasciato un’impronta indelebile, superando barriere e pregiudizi.
Charlotte Cooper (1900): Charlotte Cooper divenne la prima donna a vincere una medaglia olimpica, imponendosi nel torneo di tennis singolare femminile. Cooper, non solo si distinse per le sue abilità, ma anche per il suo coraggio nel competere in un’epoca in cui le donne erano ancora largamente escluse dagli eventi sportivi. La sua vittoria rappresentò una svolta storica, aprendo la strada a future generazioni di atlete.
Fanny Blankers-Koen (1948): Un’altra pioniera dello sport femminile è stata Fanny Blankers-Koen, atleta olandese. Ai Giochi di Londra del 1948, vinse quattro medaglie d’oro, un risultato straordinario che sfidò le critiche sulla sua età e sul ruolo domestico delle donne dell’epoca. Le sue vittorie nei 100 metri, 200 metri, salto in lungo e staffetta 4×100 metri ispirarono innumerevoli donne a seguire i propri sogni atletici.
Lis Hartel (1952): Negli anni ’50, le donne fecero ulteriori passi avanti, con Lis Hartel, che partecipò alle Olimpiadi del 1952 nel dressage nonostante fosse parzialmente paralizzata a causa della poliomielite. La sua partecipazione e vittoria rappresentarono una pietra miliare non solo per le donne, ma anche per gli atleti con disabilità. Hartel, che necessitava di assistenza per salire e scendere dal cavallo, dimostrò che la determinazione e il talento potevano superare le limitazioni fisiche.
Giuliana Minuzzo (1956): Giuliana Minuzzo, fu la prima donna a pronunciare il giuramento olimpico, segnando un altro significativo passo avanti per la parità di genere. Minuzzo fu anche la prima italiana a vincere una medaglia ai Giochi Invernali. La sua medaglia di bronzo nello slalom gigante ai Giochi di Cortina d’Ampezzo non solo elevò il profilo delle atlete italiane, ma anche delle donne nello sport invernale in generale.
Wilma Rudolph (1960): Wilma Rudolph superò enormi difficoltà personali per raggiungere il successo olimpico. Colpita dalla poliomielite durante l’infanzia, Rudolph non solo recuperò, ma divenne una delle più grandi velociste della storia. Ai Giochi Olimpici di Roma nel 1960, vinse tre medaglie d’oro nei 100 metri, 200 metri e nella staffetta 4×100 metri, diventando un simbolo di determinazione e successo per le atlete di colore.
Nadia Comaneci (1976): Nadia Comaneci, ginnasta di origine rumena, divenne famosa a livello mondiale per la sua straordinaria performance ai Giochi di Montreal del 1976, dove fu la prima ginnasta a ottenere un punteggio perfetto di 10. La sua precisione, eleganza e controllo rivoluzionarono la ginnastica, fissando nuovi standard di eccellenza. Comaneci vinse tre medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo a Montreal, trasformandosi in un’icona globale.
Mary Lou Retton (1984): Mary Lou Retton fece la storia ai Giochi di Los Angeles del 1984 diventando la prima americana a vincere un oro individuale nella ginnastica. Con la sua energia contagiosa e le sue esibizioni impeccabili, Retton vinse l’all-around, consolidandosi come un simbolo culturale e promuovendo la partecipazione femminile nello sport. Retton divenne una delle atlete più amate della sua generazione, simbolizzando il sogno olimpico americano.
Florence Griffith-Joyner (1988): Conosciuta per il suo stile unico, Florence Griffith-Joyner stabilì record mondiali nei 100 e 200 metri ai Giochi di Seoul del 1988. Le sue lunghe unghie decorate e i suoi abiti sgargianti catturarono l’attenzione del mondo, ma furono le sue straordinarie velocità a consolidare il suo status di leggenda dell’atletica.
Mia Hamm (1996): Mia Hamm, parte della squadra di calcio femminile degli Stati Uniti, contribuì a vincere la prima medaglia d’oro olimpica nel calcio femminile ai Giochi di Atlanta del 1996. La sua abilità, dedizione e leadership furono cruciali per il successo della squadra, incrementando significativamente la popolarità del calcio femminile a livello globale.
Cathy Freeman (2000): La velocista australiana Cathy Freeman vinse l’oro nei 400 metri ai Giochi di Sydney del 2000, diventando un’icona degli indigeni australiani. Freeman, che accese la fiamma olimpica durante la cerimonia di apertura, incarnò lo spirito di unità e inclusività. La sua vittoria fu celebrata non solo per il suo talento atletico, ma anche per il suo significato culturale, rappresentando un passo importante verso il riconoscimento e il rispetto dei diritti degli indigeni in Australia.
Simone Biles (2016): Dominatrice dei Giochi di Rio, con quattro medaglie d’oro e una di bronzo, è diventata un’icona mondiale della ginnastica. Simone Biles è la prima e unica ginnasta ad aver vinto più di tre titoli mondiali nel concorso individuale, con sei titoli mondiali all-around. Con 30 medaglie ai Campionati del Mondo, di cui 23 d’oro, è la ginnasta più decorata della storia. Inoltre, con un totale di 38 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi, Biles è la più medagliata di sempre, superando qualsiasi altro ginnasta, uomo o donna.
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