Tralasciando il tema delle vendite e di una probabile finestra di lancio, focalizziamoci ora su una domanda essenziale: serve davvero un nuovo modello di Switch? Sul tema ci sono opinioni contrastanti, ma gli schieramenti principali sono due: chi sostiene che un aggiornamento dell’hardware sia necessario per permettere a Nintendo di competere, e chi invece ritiene che la potenza non sia un elemento prioritario, dato che Nintendo ha sempre puntato su un’altra tipologia di produzioni.
La verità, come per tutte le cose, probabilmente sta nel mezzo. Se da un lato è vero che Nintendo non ha mai fatto della grafica il suo principale obbiettivo, è anche vero che ormai Switch ha sei anni sulle spalle, e oggettivamente nell’ultimo periodo sta un po’ arrancando. E non nel senso che i giochi sono mal ottimizzati, anzi, ma che ormai ha espresso il suo massimo potenziale.
Tears of the Kingdom, in questo senso, è l’esempio perfetto. Rappresenta infatti il massimo a cui la console possa aspirare. È di fatto un miracolo, perché è riuscito migliorare ciò che già sembrava il limite massimo. Ha preso l’immenso mondo di Breath of the Wild e lo ha reso più verticale, aggiungendo un ecosistema sotterraneo e le isole fluttuanti. Tutto questo senza sacrificare troppo la componente tecnica, con un frame rate che comunque non supera mai i 30fps. Per non parlare poi del motore fisico che muove praticamente tutti gli oggetti del mondo di gioco, dalle mele sugli alberi agli oggetti sul terreno che è possibile unire all’equipaggiamento grazie al Compositor. I limiti tecnici però sono evidenti, soprattutto se confrontati con altre produzioni.
La risposta quindi potrebbe essere si, serve una nuova console Nintendo, ma non con così tanta fretta come molti pensano. Sono ormai anni, se non decenni, che la Grande N gioca in un campionato a parte, ed è quindi sbagliato confrontare un titolo Nintendo Switch con altri di piattaforme più performanti, come ad esempio Horizon Forbidden West o Hogwarts Legacy. I limiti però, come detto, sono evidenti, ed è oggettivo che meglio di così non si possa fare su una console come Switch.
È giusto quindi che Nintendo cominci a pensare al futuro, iniziando a guardare oltre Switch, per quanto sia difficile. Non serve comunque nemmeno tutta questa fretta. D’altronde Tears of the Kingdom è un titolo immenso, che sicuramente catalizzerà le vendite per tutto il 2023. Magari poi è in programma un’altra grande esclusiva per quest’autunno, come per esempio Metroid Prime 4 (inserito dalla stessa Nintendo nei piani finanziari del 2023). Nel 2024 poi si potrà guardare tranquillamente al futuro, con un reveal della console che, come confermato dalla stessa azienda, sarà a ridosso del lancio effettivo.
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