di Simone De Mattia
Akira Kurosawa nasce a Tokyo il 23 marzo 1910, ultimo di otto figli, da padre di famiglia nobile e madre di famiglia di mercanti. Il suo avvicinamento al cinema avviene a sei anni con la visione dei suoi primi film, grazie al padre che ritiene cinema e teatro fondamentali per l’educazione. Heigo, uno dei fratelli maggiori di Akira, trova lavoro come Benshi al cinema (commentatore di film muti) e inizia ad indirizzare il fratello verso i film più belli. Purtroppo l’avvento del sonoro nel cinema porta Heigo al suicidio a soli ventotto anni.
Dal 1935 Kurosawa inizia a lavorare come aiuto regista, mestiere che lo porta a fare la conoscenza del regista Kajirō Yamamoto che fra tutti quelli con cui ha lavorato è stato il più importante per la sua formazione. Nel 1942 scrive, dirige e monta il suo primo film: “Sanshiro Sugata“.
Uno dei nomi più importanti del cinema mondiale
I titoli nella filmografia da regista di Akira Kurosawa sono numerosi, potremmo citare “La sfida dei samurai” (1961), “Vivere” (1952) o “Il trono di sangue” (1957). Parlare di tutti i suoi film sarebbe impossibile, per questo motivo abbiamo selezionato alcuni titoli su cui fare un approfondimento.
- “Rashomom” (1950): Tagiomaru è indagato per l’omicidio di un uomo e di aver violentato la moglie, ma sembra non essere così. Per scoprire la verità viene evocato lo spirito dell’uomo ucciso. Questo è uno dei primi film, oltre ad essere uno dei più importanti per la sua carriera, dell’attore Toshirō Mifune. “Rashomon” ha ottenuto due candidature all’Oscar, vincendone una come Miglior film straniero ed una candidatura ai BAFTA. Al Festival di Venezia ha vinto il Leone d’oro e il Premio della critica.
- “Ran” (1985): Giappone feudale, Hidetora Ichimonji decide di voler spartire fra i tre figli il suo regno. Taro, Jiro e Saburo vengono convocati ma quest’ultimo lo mette in guardia sul futuro, secondo lui odio e sete di potere sconvolgeranno la famiglia. Una perfetta rappresentazione della follia che può portare il potere. Questa pellicola ha ricevuto quattro candidature agli Oscar, vincendone una come Migliori costumi, sei candidature ai BAFTA, vincendone due per Miglior film straniero e Migliori costumi ed ha vinto come Miglior regista straniero ai David di Donatello.
- “I sette samurai” (1954): Un villaggio di contadini assume dei Ronin (samurai rimasti senza padrone) per difendersi dai saccheggi continui da parte di un gruppo di briganti. Oltre ad essere considerato il film più grande di Kurosawa, è anche considerato uno dei migliori della storia del cinema. Nel cast ritroviamo Toshirō Mifune. Questo film ha ottenuto due candidature agli Oscar, tre ai BAFTA ed ha vinto il Leone d’argento al Festival di Venezia oltre la candidatura per il Leone d’oro.
Nel 1990, otto anni prima della sua morte, Akira Kurosawa riceve l’Oscar alla carriera “per il suo talento che ha ispirato, deliziato, arricchito e divertito il pubblico e influenzato i registi di tutto il mondo.”
Curiosità sulla vita di Akira Kurosawa
Il cinema di Akira Kurosawa ha avuto una grande influenza sul cinema mondiale, basti pensare a quanto Sergio Leone sia stato ispirato da lui per i suoi western e le sue riprese, diventate poi il suo marchio di fabbrica.
George Lucas si è ispirato al regista giapponese, in particolare al suo film “La fortezza nascosta” (1958) per “Star Wars”
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di Simone De Mattia
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