Può sembrar strano, ma le sostituzioni a gara in corso non erano contemplante nei primi regolamenti, e il compito dei giocatori di riserva era sostituire un titolare solo nel caso in cui quest’ultimo non fosse arrivato a giocare la partita. Il primo cambio ufficiale risale ad un match tra Germania e Saarland per le qualificazioni al Campionato Mondiale del 1954. In Italia è possibile effettuare sostituzioni dalla stagione 1965-66.
Nel 1981 entrò in vigore la regola secondo la quale un calciatore sostituito non può più prendere parte alla gara in cui è stato sostituito; dal 1994 invece i cambi consentiti erano 3, con l’obbligo che uno di questi venisse riservato al portiere. Questo vincolo viene rimosso già l’anno dopo, portando alla forma utilizzata fino alla pandemia da COVID-19 del 2020, quindi un massimo di tre cambi senza distinzioni di ruolo.
Ad oggi i cambi effettuabili sono un massimo di cinque usufruibili al massimo in tre momenti differenti, senza contare l’intervallo tra primo e secondo tempo.
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