di davide gerace
Evitare ripercussioni a livello lavorativo per un proprio errore. Questo è quello che devono aver pensato due impiegati di Napoli che, per non subire le ire del proprio capo, sono arrivati ad inventarsi la più assurda delle scuse.
Napoli: la finta rapina
Come racconta Il Mattino, i protagonisti della storia sono due impiegati di una società di telecomunicazioni. Durante una chiamata di lavoro, i due non riuscivano più a trovare una giuntatrice per fibra ottica. Lo strumento, molto costoso, è indispensabile per fondere i cavi in fibra durante le installazioni delle reti internet domestiche.
Gli impiegati, dopo aver cercato ovunque, si sono fatti prendere dal panico ma, all’improvviso, uno dei due ha avuto l’idea geniale: fingere una rapina. Inventata la storia e scelto il luogo (piazza Dei Martiri) i due hanno chiamato i carabinieri della Tenenza di Cercola. Un piano per certi versi geniale, ma che nasconde delle “crepe profonde”.
Carabinieri (@Shutterstock)
Scoperta la truffa
Gli impiegati avevano dimenticato un particolare, determinante per l’esito di tutta l’operazione. In piazza Dei Martiri sono installate decine di telecamere, che riprendono qualsiasi particolare. Ai lavoratori il dettaglio è sfuggito; tuttavia, non si può dire lo stesso dei carabinieri. Quando le forze dell’ordine sono andate a controllare le immagini delle telecamere hanno scoperto che non si era verificata nessuna rapina, né nel giorno indicato né nei precedenti.
Messi sotto pressione dai carabinieri, gli impiegati hanno confessato. Avevano inventato tutto di sana pianta per giustificare la scomparsa del macchinario aziendale, del valore di oltre mille euro. Il tutto, naturalmente, era stato organizzato per evitare le ire e il probabile licenziamento da parte del loro capo. Alla fine è andata anche peggio: in attesa della decisione definitiva dell’azienda sul loro destino, i carabinieri li hanno denunciati per simulazione di reato.
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