Siamo a Torre Annunziata, provincia di Napoli, e sfortunata protagonista è una neonata di appena tre mesi. La piccola è morta a seguito di una crisi respiratoria. Il problema? L’ospedale in cui è stata immediatamente portata, l’ospedale di Boscotrecase, aveva il pronto soccorso chiuso da ben tre anni! Infatti, l’istituto non ha mai riaperto a seguito dell’emergenza COVID-19.
Come riportato da “Il Mattino“, la vicenda comincia il 23 dicembre, quando, poco prima dell’ora di pranzo, il padre della bambina ha richiesto l’intervento del 118, in quanto la figlia faceva fatica a respirare. L’uomo, in attesa dell’ambulanza, è sceso in strada con la bambina in braccio.
Visto però il prolungarsi dell’attesa dei soccorsi, un passante si è offerto di accompagnare l’uomo e la bambina, presso l’ospedale più vicino: in questo caso, Boscotrecase, provincia di Napoli. Qui, però, si sono trovati respinti all’ingresso dalle guardie giurate, le quali, con enorme stupore per il padre e il passante, hanno affermato:
“Non c’è il pronto soccorso, dovete andare a Castellammare di Stabia”.
Questo presidio ospedaliero, Ospedale San Leonardo, dista circa 10 chilometri dal primo, distanza sufficiente da impedire ogni cura per salvare la piccola.
Diverse sono le indagini che sono state aperte per comprendere la vicenda ed individuare quindi, qualora ce ne siano, i responsabili. In particolare, la magistratura di Torre Annunziata vuole capire se effettivamente ci siano stati ritardi nel soccorrere la neonata e se sia stata fatto tutto il possibile per salvarla. L’inchiesta, al momento, procede contro ignoti.
I carabinieri, nel frattempo, hanno raccolto la denuncia del papà, acquisito la cartella clinica e ascoltato i primi testimoni e il personale medico. Quel che emerge, è che la piccola fosse affetta da una bronchiolite (un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio dei bambini di età inferiore ad un anno).
La stessa ASL Napoli 3 Sud (quella che è l’azienda sanitaria locale) ha aperto un’inchiesta interna, dicendosi “affranta” per la situazione verificatesi. Il direttore generale Giuseppe Russo, comunque, sottolinea come al momento non ci siano i numeri “tra medici d’urgenza, anestesisti, radiologi, infermieri per riattivare un pronto soccorso. Anche l’ultimo concorso è andato deserto, è un’emergenza nazionale”.
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