La vendetta è un piatto che va servito freddo, e i tedeschi lo sanno bene. Il Mineriazo è forse, dopo il Maracanazo ovviamente, una delle disfatte sportive più incredibili della storia. Ci troviamo a Belo Horizonte e i padroni di casa brasiliani, privi della loro star Neymar, fermato da un infortunio ai quarti di finale, sono pronti a scendere in campo contro la Germania in un rematch della Finale del 2002, vinta dai verde-oro. I sudamericani però l’erba del rettangolo sembrerà non l’abbiano neanche calcata…
I tedeschi sono una furia: cinque gol nei primi quarantacinque minuti; Miroslav Klose con la sua rete supera il record di gol segnati ai Mondiali, Kroos mette a segno una doppietta e i tifosi brasiliani sono in lacrime; terminato il primo parziale, il sogno Mondiale casalingo è svanito di nuovo. Nel secondo tempo Schürrle getta altra benzina sul fuoco siglando due reti; la rete successiva di Oscar non consola l’animo sudamericano che definirà la partita come “Mineirazo” ispirandosi al “Maracanazo” avvenuto sessantaquattro anni prima.
Qualche pillola statistica: il Brasile non aveva mai subìto più di sei reti in una partita e aveva perso con un simile scarto solo in un match del 1920, giocato contro l’Uruguay…
Poteva non posizionarsi al “primo posto” “La partita del secolo”? Ovvio che no. Abbiamo già parlato di quanto Italia – Germania sia una sfida senza tempo, ma quali partite l’hanno resa tale? Questa è, probabilmente, la principale responsabile. Ci troviamo in Messico, è il 1970, e le due Nazionali si affrontano per raggiungere il Brasile in finale. Il match è imprevedibile dal momento che entrambe le squadre hanno le loro punte di diamante; Rivera e Mazzola dalla parte degli Azzurri, Gerd Müller dal lato tedesco.
All’ottavo minuto Boninsegna porta in vantaggio l’Italia; fino al novantesimo sembra fatta, ma Schnellinger pareggia clamorosamente all’ultimo secondo, ed è tutto da rifare. Si va ai supplementari. A quel punto succede di tutto: Müller completa la rimonta della Germania ma Burgnich e Riva ribaltano di nuovo il risultato; di nuovo, il centravanti tedesco rimette tutto in discussione ma, al centoundicesimo, Rivera chiude la partita; con un pirotecnico 4-3, l’Italia torna quindi in finale dopo trentadue anni, ma la straordinaria prestazione non basterà per portare a casa l’ambito titolo…
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