La vendetta è un piatto che va servito freddo, e i tedeschi lo sanno bene. Il Mineriazo è forse, dopo il Maracanazo ovviamente, una delle disfatte sportive più incredibili della storia. Ci troviamo a Belo Horizonte e i padroni di casa brasiliani, privi della loro star Neymar, fermato da un infortunio ai quarti di finale, sono pronti a scendere in campo contro la Germania in un rematch della Finale del 2002, vinta dai verde-oro. I sudamericani però l’erba del rettangolo sembrerà non l’abbiano neanche calcata…
I tedeschi sono una furia: cinque gol nei primi quarantacinque minuti; Miroslav Klose con la sua rete supera il record di gol segnati ai Mondiali, Kroos mette a segno una doppietta e i tifosi brasiliani sono in lacrime; terminato il primo parziale, il sogno Mondiale casalingo è svanito di nuovo. Nel secondo tempo Schürrle getta altra benzina sul fuoco siglando due reti; la rete successiva di Oscar non consola l’animo sudamericano che definirà la partita come “Mineirazo” ispirandosi al “Maracanazo” avvenuto sessantaquattro anni prima.
Qualche pillola statistica: il Brasile non aveva mai subìto più di sei reti in una partita e aveva perso con un simile scarto solo in un match del 1920, giocato contro l’Uruguay…
Germania 2014 (@Shutterstock)
Poteva non posizionarsi al “primo posto” “La partita del secolo”? Ovvio che no. Abbiamo già parlato di quanto Italia – Germania sia una sfida senza tempo, ma quali partite l’hanno resa tale? Questa è, probabilmente, la principale responsabile. Ci troviamo in Messico, è il 1970, e le due Nazionali si affrontano per raggiungere il Brasile in finale. Il match è imprevedibile dal momento che entrambe le squadre hanno le loro punte di diamante; Rivera e Mazzola dalla parte degli Azzurri, Gerd Müller dal lato tedesco.
All’ottavo minuto Boninsegna porta in vantaggio l’Italia; fino al novantesimo sembra fatta, ma Schnellinger pareggia clamorosamente all’ultimo secondo, ed è tutto da rifare. Si va ai supplementari. A quel punto succede di tutto: Müller completa la rimonta della Germania ma Burgnich e Riva ribaltano di nuovo il risultato; di nuovo, il centravanti tedesco rimette tutto in discussione ma, al centoundicesimo, Rivera chiude la partita; con un pirotecnico 4-3, l’Italia torna quindi in finale dopo trentadue anni, ma la straordinaria prestazione non basterà per portare a casa l’ambito titolo…
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