di Enrico Tiberio Romano
Un documento firmato dal direttore generale Fabrizio Manca, del Ministero dell’Istruzione è finito al centro di una bufera mediatica per via di alcuni incredibili errori. Il testo, destinato ai licei di ogni tipo nel paese, è infatti diventato popolare per il motivo sbagliato.
Il Ministero ammette l’errore ma la gaffe non è l’unica
L’errore (o meglio orrore!) di geografia da parte del Ministero dell’Istruzione; una notizia che genera inevitabilmente un sorriso nei lettori ma potrebbe spaventare alcuni di questi. Il testo infatti era allegato ad un decreto con cui viene stabilito l’elenco delle province che possono avanzare la propria candidatura per un percorso di orientamento per i licei.
Ciò che aggrava la posizione dei responsabili è che il documento fosse destinato ad un uso ufficiale e per questo bisognoso di maggior controllo. Il primo errore, davvero grossolano, come da titolo, è la collocazione di Piacenza tra le province della Lombardia. Seppur vicina al confine con la regione in questione infatti, la cittadina che conta 100mila abitanti si trova in Emilia-Romagna.
Come se questo non bastasse però per i più attenti il documento ha altre sorprese. Il capoluogo di provincia di Chieti nel documento è correttamente collocato in Abruzzo ma, i problemi sorgono proprio con quest’ultima parola che è riportata erroneamente con due “b”, ovvero “Abbruzzo”.
Come facilmente intuibile le disattenzioni non sono passate inosservate ed il Ministero stesso ha giustificato il tutto come un ”errore materiale” e prontamente corretto il testo. La curiosa notizia è stata riportata dal Corriere della Sera ed ha rapidamente fatto il giro del web in qualità di “meme”.
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