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Mini-naja: in arrivo un periodo di 40 giorni di addestramento militare per i giovani?

di Lorenzo Peratoner

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Il servizio militare obbligatorio è ormai un lontano ricordo, se non un vero e proprio relitto del passato, almeno per i millennials e la generazione Z. La sua sospensione infatti è entrata in vigore il primo gennaio 2005, come conseguenza della legge 23 agosto 2004, numero 226. Diversi esponenti del governo di centro-destra, tuttavia, hanno più volte ribadito la volontà di rendere nuovamente obbligatoria la naja, in particolare il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Vicepremier Matteo Salvini.

Su questa onda, il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha affermato, recentemente, di aver predisposto un disegno di legge per una “mini-naja” di 40 giorni, che, tuttavia, risulterebbe essere totalmente volontaria. Vediamo di cosa si tratta.

Mini-naja di 40 giorni: le parole del Presidente del Senato

Come riporta l’ANSA, Ignazio La Russa avrebbe rivelato questa sua intenzione durante il suo discorso di chiusura in occasione delle celebrazioni organizzate dagli Alpini a Milano, allo scopo di rimembrare i caduti in guerra. Il disegno di legge dovrebbe prevedere 40 giorni di addestramento in caserma “per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate e soprattutto dagli alpini” ha affermato il Presidente del Senato. Questa “mini-naja” sarebbe assolutamente volontaria, con un numero limitato e fisso di possibili giovani pronti a spendere poco più di un mese in caserma.

Come riporta Open, questo disegno di legge prende ampiamente spunto da un’altra proposta di legge, approvata nel marzo del 2019, per cui si avviava una sperimentazione per dei corsi formativi di sei mesi in ambito militare. Non si tratta quindi di nulla di veramente nuovo, se non di un ampliamento allo scopo di “passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico“.

 

Ignazio La Russa (@Shutterstock)

Un primo passo verso un servizio obbligatorio?

Oltre alle utilità “pedagogiche” e patriottiche, i giovani tra i 18 e i 25 anni che vi possono partecipare potrebbero ricevere degli incentivi. La Russa su questo punto ha rivelato:

“Possono essere punti per la maturità per tutti i tipi di scuola, una serie di incentivi per la laurea, come un esame in più o un vantaggio a livello di formazione. O anche un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici”.

A prima vista si tratterebbe quindi di un semplice progetto per incentivare la partecipazione giovanile nelle Forze Armate. Come riporta l’AGI, tuttavia, gli scopi finali di Ignazio La Russa potrebbero essere altri: “Un modo per incentivare è giusto in attesa che si possa immaginare una più vasta partecipazione semi obbligatoria, chiamiamola così”. 

La possibilità di un ritorno in grande stile della leva obbligatoria è tuttavia piuttosto bassa; gli stessi ambienti militari, infatti, risulterebbero contrari.

Le reazioni dell’opposizione

I vari partiti dell’opposizione si sono uniti in un’azione corale di disapprovazione verso questo disegno di legge, rifacendosi al pacifismo, al disprezzo per la cultura, e a un “nostalgico” ritorno al passato; quest’ultima tesi propugnata in particolare da Daniela Ruffino di Azione:

“Prima la proposta di un incentivo alle coppie che decidono di contrarre regolare matrimonio. Ora la mini-naja non troppo volontaria se è vero che dà punteggio e “merito” a scuola. Il presidente La Russa sa che si tratta di cose già viste e sperimentate, diciamo, un secolo fa? Quando sui muri dell’Università o nelle stazioni si leggeva il celebre motto “Libro e moschetto fascista perfetto”? Attendo con curiosità la prossima proposta di legge per una tassa sul celibato”.

Voi cosa ne pensate? Saresti favorevoli a questa “mini-naja” o a un vero e proprio ritorno della leva obbligatoria? Per essere sempre aggiornati sulle news provenienti da tutto il mondo, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Ignora.

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