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Million Dollar Baby compie 18 anni: “Un sogno che nessuno vede tranne te”

di Simone De Mattia

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Il 15 dicembre 2004 nelle sale statunitensi esce quello che presto viene riconosciuto come il capolavoro alla regia di Clint Eastwood: “Million Dollar Baby“. Un film che sfrutta lo sport, la boxe nello specifico, come pretesto per affrontare tematiche come la famiglia, l’amore e la sconfitta. Nel cast troviamo Hilary Swank, consacrata definitivamente con questo film, affianco a Morgan Freeman e lo stesso Eastwood. La sceneggiatura è di Paul Haggis, che è anche co-produttore. Questo articolo di approfondimento conterrà spoiler quindi è consigliabile prima guardare il film, attualmente disponibile su Sky.

Million Dollar Baby

Frankie (Clint Eastwood) è un anziano preparatore atletico e manager di boxe che non ha più contatti con la figlia, alla quale scrive numerose lettere che tornano puntualmente al mittente. Un giorno entra nella sua palestra Maggie (Hilary Swank), una determinata cameriera che vuole a tutti i costi essere allenata dall’uomo. Presto i due legano molto profondamente, tanto che Frankie la prende sotto la sua ala come fosse sua figlia.

 

Million Dollar Baby

La magia di questo film

Eastwood dirige magistralmente un film sulla boxe ma, come già detto, sfrutta questo sport solo come un pretesto per parlare di argomenti più profondi. La famiglia è quello che spicca subito. Frankie non ha più contatti con la figlia, è scontroso con tutti, ma riesce a sciogliersi con l’arrivo di Maggie per la quale torna ad avere un atteggiamento paterno. Anche per la ragazza la famiglia è un argomento importante in quanto la sua è un vero disastro. Il padre è morto, il fratello è in galera e la madre e la sorella vivono in una roulotte. Solo nel momento del successo arrivano come avvoltoi per assicurarsi una parte del patrimonio della figlia.

La sconfitta è forse l’elemento che più colpisce lo spettatore. Maggie diventa la “ragazza da un milione di dollari” grazie a Frankie e i suoi allenamenti ed è proprio in quel momento che arriva la sconfitta. Quel pugno che la manda a terra, facendole sbattere il collo sul bordo dello sgabello, è stato la sua sconfitta. Per tutto il film lei ha avuto una forza di volontà notevole, ma nel momento in cui si è trovata allettata il suo unico desiderio è stato di porre fine a quello strazio. Per lei non era concepibile dover rimanere a letto per il resto della vita e non poter più combattere. Piuttosto la morte.

La sconfitta non è solo di Maggie, ma anche di Frankie. Credeva finalmente di aver trovato qualcosa per cui tornare a vivere, ma gli è stato strappato via. Sua è la mano che pone fine alle sofferenze e alla vita della ragazza, liberandola ma gravandosi di un peso che nessun uomo vorrebbe mai trasportare per il resto dei suoi giorni.

L’estetica di Million Dollar Baby

Clint Eastwood ha un grande talento attoriale, ma probabilmente il suo vero talento si esprime nella forma migliore quando è dietro la macchina da presa. La sua non è una regia frenetica neanche nei momenti concitati. È sempre elegante e precisa, una regia matura in grado di raccontare tutto senza lasciare nulla al caso. È un regista in grado di andare veloce sul set e portare a casa il risultato migliore, sempre. “Million Dollar Baby” è stato girato in soli 37 giorni.

Altro grande punto a favore per il film è la fotografia, in mano a Tom Stern. Questo è un grande collaboratore del regista: insieme hanno lavorato, fra gli altri film, anche a “Mystic River” (2003) e “Gran Torino” (2008). La fotografia di “Million Dollar Baby” gioca molto con le ombre. Nella prima scena del film Maggie esce proprio da un cono d’ombra e si affaccia sul ring, dove sta combattendo il pugile di Frankie. O ancora la scena in cui Scrap trova la ragazza ad allenarsi da sola la sera in palestra, anche lui la osserva nell’ombra e ne esce per aiutarla.

Una grande accoglienza

A fronte di un budget di 30 milioni di dollari, “Million Dollar Baby” ne ha incassati complessivamente circa 216. Ha vinto numerosi premi fra cui due Golden Globe a Miglior film e Miglior attrice in un film drammatico per Hilary Swank, un David di Donatello al Miglior film straniero. Agli Oscar 2005 ha ottenuto sette candidature ed è riuscito a vincere quattro statuette:

  • Miglior film
  • Miglior regia
  • Miglior attrice protagonista a Hilary Swank
  • Miglior attore non protagonista a Morgan Freeman

 

Clint Eastwood

Clint Eastwood lascia una grande eredita con Million Dollar Baby

Eastwood racconta tutto questo con la grande delicatezza che lo contraddistingue. Le musiche sono composte dallo stesso regista. Queste portano per mano lo spettatore fino a quella finestra della locanda “fra il nulla e l’addio” sul finale, dove possiamo intravedere Frankie mangiare la torta al limone. Fuori campo la voce di Scrap (Morgan Freeman) e in sottofondo quel meraviglioso brano che è “Blue Morgan“.

Non stiamo parlando di un semplice modo di fare film d’intrattenimento, ma di un modo di fare film che ai giorni d’oggi è raro vedere ancora. Eastwood viene definito come “il più classico dei registi statunitensi contemporanei“. Il suo cinema è classico e il suo modo di farlo rappresenta perfettamente il suo amore per la settima arte. La speranza è che qualcuno raccolga la sua eredità quando lui non ci sarà più e porti avanti ciò che lui ha seminato. Sono numerosi i grandi film di Clint Eastwood, come “Gli spietati” (1992) e “Gran torino“, ma “Million Dollar Baby” contiene l’essenza poetica di un grande regista. Ognuno di noi può trarre insegnamento dal suo cinema, che ci insegna con quanta eleganza e delicatezza si possa raccontare ogni genere di storia. Ma possiamo trarre insegnamenti anche da questo film: coraggio, perseveranza e forza di volontà.

“È la magia di rischiare tutto per realizzare un sogno che nessuno vede, tranne te”.

 

 

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