di Cristian Castellini
Nei giorni scorsi i tifosi del Milan si sono infiammati. Il ciclo di Stefano Pioli è ai titoli di coda, e Julen Lopetegui sembrava pronto a raccogliere l’eredità del parmigiano. Esperienza e voglia di riscatto da un periodo sportivamente difficile: questo però non è bastato a convincere tutti. La tifoseria si è ribellata, e stando alle indiscrezioni, Gerry Cardinale avrebbe accantonato l’ipotesi di ingaggiare l’allenatore spagnolo. Ma quindi, che cosa serve al Milan per il futuro?
Perché esonerare Stefano Pioli?
L’ambiente rossonero è quasi unanimamente d’accordo. Stefano Pioli ha chiuso il suo ciclo, coronato con uno storico Scudetto e una semifinale di Champions League. Insomma, risultati non da poco per un club che prima di lui lottava per accedere alle posizioni europee. Le sconfitte negli ultimi derby hanno influito notevolmente sulla pessima opinione dei tifosi nei confronti del tecnico parmigiano, ma nel calcio si deve guardare anche ad altro. Pioli ha dato forma a una squadra dall’identità molto chiara, e con le sue idee l’ha fatta risorgere. La seconda posizione di quest’anno sa di sconfitta, ma in realtà è un buon risultato. Certo, la fase difensiva rossonera ha dei problemi e molte lacune sono rimaste irrisolte, ma il lavoro premia sempre e Pioli ha già dimostrato di riuscire a trovare delle vie di uscita.
Insomma, l’eventuale esonero di Stefano Pioli sarebbe dettato soprattutto dall’umore dei tifosi, scontenti per l’umiliante striscia di 6 derby persi consecutivamente. Dando per certa la separazione fra il Milan e il suo allenatore, quale sarà il futuro?
Serve davvero un grande nome in panchina?
I tifosi rossoneri spingono per nomi altisonanti come Antonio Conte e Roberto De Zerbi, e nelle ultime ore sono trapelate indiscrezioni su presunti contatti fra il Milan e i due portoghesi Sérgio Conceição e Rúben Amorim (Sky Sport).
La ribellione generale nei confronti di Julen Lopetegui, ancor prima dell’ufficializzazione delle voci, è dovuta soprattutto a un tradimento delle aspettative. I rossoneri vogliono un salto di qualità e una maggiore ambizione da parte della proprietà. I tifosi chiedono a gran voce un mercato e un tecnico in grado di rispolverare il grande passato, per costruire un glorioso futuro.
Però il calcio di oggi è diverso — il denaro che circola intorno a questo sport aumenta anno dopo anno ed è sempre più difficile accontentare le tifoserie. Soprattutto in un movimento calcistico come quello italiano, dove i proventi sono terribilmente inferiori rispetto a quelli di altri campionati. Ecco quindi la necessità di agire seguendo il principio di sostenibilità economica.
Detto questo, è stato giusto chiudere con Lopetegui ancor prima di iniziare? Probabilmente no. Stiamo parlando di un allenatore che ha vinto un’Europa League con il Siviglia in finale contro l’Inter, e che ha gestito squadre come Real Madrid, nazionale spagnola e Porto. Pochi trofei, ma sicuramente molta esperienza. Memori del fatto che anche Pioli raggiunse Milano con credenziali simili, e ricordando il fatto che ha fatto risorgere il Milan da un periodo tenebroso, Lopetegui forse sarebbe potuto essere l’uomo giusto.
Conclusioni
Certo, Conte è un nome attraente, che però richiede investimenti davvero importanti. E l’Inter e le sue finanze ne sanno qualcosa. Roberto De Zerbi è corteggiato dalle grandi squadre della Premier League, che sicuramente offrirebbero ingaggi e progetti più allettanti di quelli che proporrebbe Cardinale. I tecnici di Porto e Sporting, a questo punto, potrebbero essere la soluzione migliore.
Per essere sempre aggiornati sulle news provenienti da tutto il mondo dello sport, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Ignora.
- Calcio, la Camera approva DDL per introdurre azionariato popolare
- Atalanta senza limiti: il vero obiettivo ora è l’Europa League
- TOP6 NCC: le squadre più forti a non aver vinto i Mondiali
© RIPRODUZIONE RISERVATA