Dopo processi, tempi di attesa ed appelli vari, la CMA (Competition and Markets Authority) britannica ha definitivamente bloccato l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. Nonostante le voci circolate nei giorni scorsi in proposito, del tutto contrarie all’esito odierno, l’antitrust inglese ha bocciato l’operazione sulla base di presunti rischi di monopolio del cloud gaming.
Sebbene il capitolo console fosse finito in favore di Microsoft, dove la CMA aveva escluso la possibiltà di un monopolio sul mercato casalingo, tutt’altra storia è il settore del cloud gaming. Come riportato dal documento ufficiale governativo, attualmente Microsoft è in possesso del 70% del mercato del cloud gaming, cosa che va a cozzare pesantemente con il concetto di un mercato libero e competitivo, nonostante le soluzioni proposte. Temi come innovazione e possibilità di scelta sarebbero in serio pericolo, oltre che ad un plausibile aumento del prezzo del Game Pass per riflettere l’incremento di offerta e qualità del servizio.
Oltre a ciò, la CMA ha tenuto anche conto dei grandissimi vantaggi in termini di diffusione che avrebbe avuto questa acquisizione, soffocando possibili competitor. Questo non ha ancora fermato il colosso del gaming: infatti, tramite un comunicato, il presidente Brad Smith ha voluto riferire che l’azienda ha intenzione di continuare a combattere per l’acquisizione, ricorrendo in appello.
“Rimaniamo pienamente impegnati in questa acquisizione e ricorreremo in appello. La decisione della CMA rifiuta un percorso pragmatico proposto per risolvere i problemi di competitività e scoraggia l’innovazione tecnologica e gli investimenti nel Regno Unito. Abbiamo già stipulato accordi per portare i giochi di Activision Blizzard ad oltre 150 milioni di dispositivi e rimaniamo impegnati a supportare questi accordi attraverso rimedi normativi. Siamo particolarmente dispiaciuti che, dopo lunghi processi di delibera, questa decisione appare comunque viziata da una visione scorretta di questo mercato e del modo in cui l’importante tecnologia cloud effettivamente funzioni”
C’è, inoltre, da vedere cosa deciderà la Commissione Europea in merito; accordarsi o meno alla decisione della CMA potrebbe mettere in seria difficoltà Microsoft. Rimarremo aggiornati in attesa di sapere come si evolverà la situazione
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