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Microsoft-Activision Blizzard: l’accordo potrebbe clamorosamente fallire?

di William Tinella

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Quando a gennaio Microsoft aveva annunciato la volontà di acquisire Activision Blizzard, la reazione del mondo del gaming e della finanza è stata importante. Di accordi d’acquisizione che valgono quasi 70 miliardi di dollari non se ne vedono tutti i giorni, e i tempi tecnici per finalizzarli sono chiaramente molto lunghi. Se è vero che nella giornata di ieri il 98% degli azionisti di Activision Blizzard ha votato a favore dell’acquisizione, oggi sulle pagine di Bloomberg rimbalza la notizia di un’incredibile possibilità, che vedrebbe l’accordo fallire.

Wall Street scommette contro l’accordo Microsoft-Activision Blizzard

Nella giornata di ieri, giovedì 28 aprile, gli azionisti di Activision Blizzard si sono dichiarati al 98% favorevoli alla cessione della società a Microsoft Corporation. Ma questo potrebbe non bastare affinché l’accordo vada in porto. Infatti, Wall Street ipotizza e scommette che l’amministrazione Biden possa fermare tutto. Le forze anti-trust hanno iniziato a usare il pugno di ferro da quando l’attuale Presidente degli Stati Uniti è entrato alla Casa Bianca, e Lina Khan, l’attuale presidente della Federal Trade Commission (FCT), intende andare fino in fondo a questioni riguardanti grandi accordi tra multinazionali.

 

Microsoft (@Shutterstock)

 

L’offerta presentata da Microsoft è di 95 dollari ad azione, che corrisponde al 24% in più dell’attuale valore di un’azione di Activision Blizzard. Questo 24% sta a rappresentare il premio di rischio che la società acquirente include nell’offerta agli azionisti. Il 24% di bonus per il rischio sarebbe visto però come fin troppo elevato, con Wall Street che vedrebbe in questo dato un possibile segnale di un accordo che non andrà a buon fine. Basti pensare che la percentuale di bonus è più del doppio di quella presentata per l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk.

Inoltre, c’è anche da dire che questo accordo dovrà essere approvato da altri Governi, oltre a quello statunitense; in particolare dall’Unione Europea e dalla Cina. Lo scoglio dell’anti-trust americano non è quindi il solo per Microsoft, che però prosegue la sua trattativa.

La Federal Trade Commission potrebbe bloccare tutto?

Lo scoglio maggiore da superare per Microsoft in questa acquisizione è rappresentato dall’organo di controllo dell’anti-trust negli USA. La posizione su queste questioni della Khan, presidente dell’istituzione, è nota già da tempo; infatti, è la stessa che ha bloccato l’acquisizione delle società Arm Ltd. e Lockheed Martin Corp da parte di Nvidia. Ma non è tutto: Lina Khan ha anche mosso un polverone contro Meta (ex-Facebook) per quanto riguarda il monopolio che la compagnia esercita tramite WhatsApp e Instagram, con l’obbiettivo di separare la proprietà delle due app.

Se l’accordo commerciale dovesse concludersi, Microsoft diventerebbe la terza società più grande del mondo nel settore dell’industria del gaming, dietro al colosso cinese Tencent e Sony. Tutto ciò garantirebbe alla società di Redmond la proprietà intellettuale di marchi di spicco come Call Of Duty World of Warcraft, ma anche Candy Crush. Infatti, nel gruppo Activision Blizzard è presente anche King, società dietro a tantissimi mobile game che fattura circa 2 miliardi e mezzo di dollari all’anno.

Il futuro per questa acquisizione sembra tortuoso, ma dovrebbe comunque concludersi nel migliore di modi per Microsoft. Sia per gli ottimi rapporti che legano il Governo di Washington e l’azienda, sia perché secondo altre voci del coro, come Michael Pachter (analista presso Wedbush Securities Inc), le possibilità che l’anti-trust si muova per un’azione legale contro Microsoft sarebbero del 10%, e dello 0% quelle di vittoria. La palla ora passa a Lina Khan, che sarà la maggior protagonista dietro le mosse della FTC. Ad ogni modo, vedremo la fine di questa vicenda, probabilmente, non prima di giugno 2023.

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