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Mediterraneo, il livello del mare sale a velocità tripla rispetto a quanto previsto

di Enrico Tiberio Romano

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Il livello del mar Mediterraneo sta salendo a velocità tripla rispetto alle stime fatte finora ed oltre 38.500 chilometri quadrati di coste saranno presto a rischio inondazione. Scopri nel dettaglio lo studio firmato da tre ricercatori italiani sullo stato di salute dei nostri mari.

Il rischio ed il livello del mar Mediterraneo

Marco Anzidei, Antonio Vecchio e Enrico Serpelloni delle sedi di Roma e Bologna dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università olandese di Radboud hanno contribuito a pubblicare uno studio sulla rivista Environmental Research Letters per cui le proiezioni di aumento del livello del mare, pubblicate nel 2021 dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) nel Report AR6, sarebbero sottostimate.

Marco Anzidei, ricercatore dell’INGV e co-autore dello studio spiega allo stesso istituto: “La subsidenza, cioè il lento movimento verso il basso del suolo dovuto a cause naturali o antropiche, ha un ruolo cruciale nell’accelerare l’aumento del livello del mare lungo le coste, innescato dal riscaldamento globale a partire dal 1880”.

Il primo autore dello studio, Antonio Vecchio ha inoltre aggiunto che: “Le nostre analisi mostrano che, proprio a causa della subsidenza, in alcune zone del Mediterraneo il livello del mare sta aumentando a una velocità quasi tripla rispetto alle zone stabili”.

Le coste del Mediterraneo a causa di una forte pressione tettonica e vulcanica sono caratterizzate da una forte variabilità dei movimenti verticali. Partendo da questa consapevolezza il team ha rianalizzato i dati di IPCC e dimostrato come i valori medi in realtà al 2150 dovrebbero differire di ben 8 centimetri dalle stime precedenti.

Se ciò si rivelasse corretto, vorrebbe dire che circa 38.500 km2 di coste del Mediterraneo di cui metà in zona settentrionale, saranno presto più esposte al rischio di inondazione marina, con conseguenti maggiori impatti sull’ambiente, sulle attività umane e sulle infrastrutture.

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