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Mascherina al lavoro e smatworking: tutte le novità previste

di Alessandro Mazzolini

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L’utilizzo della mascherina Ffp2 rimarrà “un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio” soprattutto nelle fabbriche e negli uffici al chiuso, o dove non sia possibile il distanziamento interpersonale. Così recita la bozza del protocollo di aggiornamento delle misure anti-covid discusso il 30 giugno, che fornisce indicazioni relative anche allo smart-working.

Non più obbligo di mascherina

Come riportato da Il Sole 24 Ore, la bozza di protocollo contiene aggiornamenti sull’obbligo di mascherina nel luogo di lavoro e sullo smart working, e se confermata resterà valida fino al 31 ottobre.

Il vincolo della mascherina sarà rimosso, ma resterà comunque “fortemente raccomandata”. Il vecchio protocollo prevedeva che “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di livello superiore“. Anche in questo caso saranno comunque le singole aziende a decidere se mantenere l’obbligo di indossarla o meno. Il documento prevede infatti che il datore di lavoro “su specifica indicazione del medico o del responsabile, sulla base dei contesti lavorativi sopra richiamati, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili“. Inoltre si potranno adottare le stesse misure in caso di focolai all’interno dell’area lavorativa. Per questi motivi il datore di lavoro dovrà assicurare la disponibilità di mascherine per consentirne l’utilizzo ai lavoratori.

 

Mascherina

Mascherina(@Shutterstock)

Lo smart-working resterà, soprattutto per i fragili

Nonostante nell”ultimo periodo si sia tornati verso il lavoro in presenza, nel protocollo si auspica “che venga prorogata ulteriormente la possibilità di ricorrere allo strumento del lavoro agile emergenziale“. Difatti si ritiene che il lavoro a distanza rimanga uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19. Però, come per la mascherina, “il datore di lavoro stabilirà, sentito il medico competente, specifiche misure prevenzionali e organizzative“, soprattutto per i soggetti più a rischio.

 

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