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Marvel Studios – I VFX Artists contro i supereroi!

di Domenico Scala

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Da quasi quindici anni i Marvel Studios danno lavoro a tantissimi VFX Artists, i professionisti degli effetti visivi. Per intenderci, parliamo degli artisti che lavorano alla Computer Grafica che rende possibile far dondolare Spider-Man tra un grattacielo e l’altro di New York, o addirittura l’incredibile battaglia tra gli Avengers uniti e l’esercito di Thanos.

La cosiddetta CGI (Computer Generated Imagery) è realizzata creando totalmente in digitale l’immagine desiderata tramite l’utilizzo di sofisticati software per computer. Il lavoro di queste persone è quindi molto complesso, tant’è vero che spesso la post-produzione di film di questo tipo arriva a durare anche svariati mesi. Alla luce di questa doverosa premessa, andiamo però a capire meglio il perché di questa “guerra” in corso tra gli addetti del settore ed il potente marchio di casa Disney

Marvel Studios – Il problema degli effetti visivi

Per prima cosa, le aziende che si occupano di effetti visivi ad Hollywood non sono molte, e quelle che riescono a realizzarne di alto livello sono davvero poche; motivo per cui le principali major cinematografiche fanno a gara per siglare accordi evidentemente molto vantaggiosi per entrambe le parti.

Tuttavia, non è raro che una stessa azienda (per ragioni economiche) si ritrovi a dover lavorare nello stesso arco di tempo alla post-produzione di più di una pellicola di punta, magari anche per major concorrenti. A questo dobbiamo aggiungere che i VFX Artists in circolazione non sono poi così tanti, essendo questo un lavoro particolarmente complesso ed anche “in ombra” rispetto ad altre realtà del settore cinematografico.

Gli artisti talentuosi sono davvero pochi, ma la realtà dei fatti ci dice che non vengono neanche premiati abbastanza da chi di dovere, né da un punto di vista più accademico, né da un punto di vista prettamente economico.

Quanto costa un film ai Marvel Studios?

Creare effetti visivi costa tanto, ma creare interi mondi e/o personaggi dal nulla fa lievitare i costi davvero a dismisura. Ecco perché le major, dinanzi a pellicole di questa portata, sono costrette a spendere cifre astronomiche. Qualche esempio? “Avengers: Infinity War” si stima sia costato circa 300 milioni di dollari e “Avengers: Endgame” poco più di 350; ma non bisogna pensare che queste cifre fossero giustificate dalla percezione di “film evento” che questi titoli si portavano dietro. Nell’ormai lontano 2013 infatti “Iron Man 3” venne a costare circa 200 milioni di dollari, “Guardiani della Galassia” (2014) poco meno di quella cifra, “Thor: The Dark World” (2013) circa 170 milioni…

 

Marvel Studios

 

È quindi evidente che una pellicola che non necessita di effetti visivi godrà per forza di cose di un budget significativamente più contenuto. Per darvi un’idea, un film come “Joker” (2019) è costato alla Warner Bros. tra i 55 e i 65 milioni di dollari, a fronte di un incasso globale che ha poi superato il miliardo di dollari! Ma non è affatto un caso isolato. Se ci allontaniamo un attimo dai cinecomics, possiamo citare anche “The Millionaire”. La pellicola britannica riuscì ad aggiudicarsi ben 8 Premi Oscar, tra cui quelli al “Miglior Film” e alla “Miglior Regia”; il film fu un enorme successo anche al botteghino, incassando 377 milioni di dollari a fronte di un budget di solo 15 milioni…

La crisi dei VFX Artists

Portate alla luce queste informazioni, possiamo entrare più nello specifico della questione. Già prima dell’inizio della pandemia i VFX Artists erano oberati di lavoro, a fronte di una paga ritenuta non idonea. Ma con le restrizioni dovute al dilagare del virus la faccenda si è ulteriormente complicata, data l’impossibilità di presenziare fisicamente negli uffici attrezzati con tutta la tecnologia necessaria (solitamente luoghi molto angusti, al chiuso).

Motivo per cui si è optato per una pratica “artigianale” da remoto, a discapito della qualità finale. In parole povere, pur di non perdere il lavoro si è accettato di operare con strumenti evidentemente non all’altezza del risultato richiesto. Come se non bastasse, proprio in questo periodo i Marvel Studios decisero di rilanciare, annunciando numerosissimi nuovi franchise, alcuni dei quali prevedevano per la prima volta in assoluto il rilascio in streaming anche di serie tv e d’animazione.

 

Marvel Studios

 

È in questo frangente che inizia la crisi vera e propria, con gli addetti ai lavori in aperto contrasto con “La Casa delle Idee” di proprietà Disney. L’azienda presieduta da Kevin Feige negli ultimi anni ha imposto tempi di post-produzione sempre più stringenti nonostante l’incredibile mole di lavoro ed il ristretto numero di persone a cui affidarla; ma la beffa più grande (e reiterata) è il continuo cambio di rotta a lavori già in corso.

Come confessato più volte alla stampa estera dagli stessi VFX Artists, i Marvel Studios non sono nuovi a richieste di rifare tutto da capo o di modificare più e più volte quanto precedentemente preventivato, anche a pochi giorni dal rilascio ufficiale di un prodotto. Ecco perché non dovremmo meravigliarci della qualità finale della Computer Grafica di prodotti recenti come “Moon Knight” o “She-Hulk“, tanto criticate (giustamente!) dal grande pubblico.

Uno scenario prevedibile

Allo stesso modo, non dovremmo meravigliarci neanche degli ultimi e ripetuti rinvii di prodotti già fissati da tempo. Annunciare una marea di titoli (con tanto di date) in pompa magna è certamente un’ottima strategia da un punto di vista prettamente commerciale e del marketing; altro discorso è invece verificarne la reale fattibilità. La verità è che i Marvel Studios sono ormai abituati al lusso di fare promesse che semplicemente, per ovvie ragioni, allo stato attuale delle cose non possono mantenere.

Dhruv Govil, ex artista degli effetti visivi che ha lavorato ad alcuni titoli Marvel tra cui “Guardiani della Galassia”, ha supportato i colleghi del settore che contestano apertamente le condizioni di lavoro imposte dai Marvel Studios. Rispondendo su Twitter ad un articolo pubblicato da The Gamer”, Govil ha voluto riportare anche la sua personale esperienza professionale. Come potete leggere qui in basso, ha affermato di aver visto colleghi “svenarsi” sul luogo di lavoro; e ha attribuito alle attività sui progetti Marvel la sua decisione definitiva di cambiare settore di riferimento.

https://twitter.com/DhruvGovil/status/1546177539692904448?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1546177539692904448%7Ctwgr%5E1659e00fb48e9c35342ddfebe7d9edc9ba26bc31%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinefilos.it%2Fcinema-news%2F2022%2Fmarvel-un-ex-vfx-artist-dichiara-sono-clienti-orribili-524302

A conferma ulteriore di quanto detto finora, anche il recentissimo “Ant-Man and The Wasp: Quantumania” è in queste settimane oggetto di diverse (legittime) critiche. Sotto accusa ancora una volta gli effetti visivi, ritenuti non all’altezza di una pellicola ad alto budget come questa; non a caso pare che diverse porzioni del film, compreso il finale, siano state rigirate a poco più di un mese dal rilascio in sala del titolo, costringendo (tanto per cambiare) i VFX artists agli straordinari. Il risultato finale? È facile da immaginare, ma lasciamo a voi ogni tipo di giudizio…

 

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

In attesa di chiarimenti

Questo breve approfondimento non vuole tuttavia essere un’accusa diretta nei confronti dei Marvel Studios. L’azienda, piaccia o meno, ci ha regalato alcune delle più belle pagine d’intrattenimento cinematografico (e non solo) degli ultimi 15 anni; ma è giusto portare alla luce un aspetto poco trattato dai media tradizionali, ovvero le condizioni di lavoro di questi artisti “invisibili”, nascosti dietro le quinte di prodotti da centinaia di milioni di dollari. Il lavoro di queste persone, oggi più che mai, è di fondamentale importanza per la riuscita di un titolo, e non sempre viene riconosciuto loro il giusto merito, economico e professionale.

Per dovere di cronaca, è giusto riportare anche che ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora mai voluto replicare ufficialmente a mezzo stampa alla sequela di accuse venute fuori nel tempo. Restiamo quindi tutti in attesa di capire la loro posizione in merito a questa spinosa questione, nonostante in diverse interviste lo stesse Feige abbia lasciato intendere di voler ridurre la quantità di prodotti in uscita in favore di una maggior cura per la qualità finale.

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