Chris Rock (@Shutterstock)
Chris Rock è in trattative finali con Universal Pictures per dirigere un biopic su Martin Luther King Jr., indimenticabile attivista che nella sua vita ha lottato duramente per i diritti civili degli afroamericani. A dare la notizia è Deadline, che ha confermato il coinvolgimento di Steven Spielberg come produttore esecutivo. Tratto dal bestseller “King: A Life” di Jonathan Eig, il film mostrerà un leader coraggioso alle prese con le proprie fragilità e con un governo federale opprimente.
Il 17 novembre farà il suo debutto su Netflix “Rustin“, un biopic diretto da George C. Wolfe (Ma Rainey’s Black Bottom) e incentrato sulla figura dell’attivista Bayard Rustin (Colman Domingo). In “Rustin”, Chris Rock interpreta Roy Wilkins, il leader della NAACP che ha reso possibile la marcia su Washington del 1963, durante la quale è stato pronunciato il famoso discorso “I have a dream”. Dopo aver recitato in un progetto dedicato a Martin Luther King, Chris Rock potrebbe compiere il passo successivo. Secondo quanto riportato da Deadline, infatti, la star di “Beverly Hills Cop II” e “Arma letale 4” dirigerà un film dedicato al dottor King.
Universal Pictures ha già opzionato i diritti cinematografici del libro “King: A Life“. Riconosciuto come la biografia definitiva di Martin Luther King, il bestseller di Jonathan Eig ripercorre la vita di uno degli uomini più influenti della storia. Mentre rivendicava proteste pacifiche nel sud segregazionista, King ha dovuto sopportare un governo federale che perseguitava ogni suo passo. Il libro utilizza anche delle fonti esclusive, tra cui informazioni inedite dell’FBI recentemente declassificate.
La pellicola sarà prodotta da Amblin Partners (la società fondata, tra gli altri, da Steven Spielberg), Chris Rock e Kristie Macosko Krieger; Ryan Jones, invece, supervisionerà il progetto per conto di Universal. Se l’accordo dovesse concretizzarsi, si tratterebbe di un grande passo avanti per la carriera di Chris Rock. Attualmente, infatti, l’attore e stand-up comedian ha diretto solo tre film, “Head of State”, “Manuale d’infedeltà per uomini sposati” (I Think I Love My Wife) e “Top Five” (presentato al Toronto Film Festival nel 2014).
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