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“Ahsoka”: la recensione completa della prima stagione della serie Star Wars

di Andrea Antinori

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La notte del 4 Ottobre è arrivato su Disney+ l’ottavo e ultimo episodio della prima stagione della nuova serie TV ambientata nella galassia di Star Wars, ovvero “Ahsoka“. Nel cast troviamo Rosario Dawson nel ruolo della protagonista Ahsoka Tano; Natasha Liu Bordizzo nei panni di Sabine Wren; Mary Elizabeth Winstead come Hera Syndulla; Ray Stevenson ed Ivanna Sakhno nei rispettivi ruoli dei villain Baylan Skoll e Shin; Hayden Christensen che torna nel ruolo di Anakin Skywalker. David Tennant dà la voce al droide Huyang, così come fece nella serie animata “The Clone Wars“. La regia e la sceneggiatura sono nelle mani di Dave Filoni. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi la recensione del settimo episodio della serie!

Ahsoka: La Jedi, la strega ed il signore della guerra

Ottavo episodio dalla durata di 49 minuti. È in corso lo scontro finale su Peridea, e i nostri protagonisti devono impedire che Thrawn raggiunga la “galassia principale”. Per la maggior parte dell’episodio non abbiamo altro che azione, con Ahsoka, Ezra e Sabine che combattono contro Morgan Elsbeth e gli assaltatori della notte di Thrawn. In questo episodio finale, che però tanto di fine non sa, vediamo quello che probabilmente è l’inizio dell’arco narrativo che andrà a collegare tutte le storie in un’unica via. Proprio per questo la puntata non basta come finale di serie, dato che lascia troppi spiragli aperti. Molto probabile che nei prossimi giorni arrivi un annuncio di una seconda stagione, dato che molto probabilmente questi eventi non continueranno direttamente nel film al cinema diretto da Dave Filoni.

Ahsoka

L’impero colpisce ancora, nuovamente

Ahsoka” si è dimostrata la serie che i fan si aspettavano. Un sequel diretto di “Rebels” ma che allo stesso tempo aggiunge un nuovo tassello alla storia che Filoni sta realizzando per collegare Episodio 6 ed Episodio 7. Vediamo quindi come grande protagonista (o meglio, antagonista) il Grand Ammiraglio Thrawn interpretato da Lars Mikkelsen, che porta a schermo una versione pressoché identica alla sua controparte animata, mostrando anche ai nuovi fan il perché è un villain tanto amato. Thrawn non è un Sith o qualcosa di simile, lui la forza neanche può utilizzarla. Ma il Grand Ammiraglio è una persona scaltra, cinica, intelligente, acculturata, sicura di sè. Ed il mix di queste qualità lo rendono molto più pericoloso di qualsiasi altro Sith mai incontrato (tralasciando ovviamente Darth Vader).

Ad accompagnarlo ci sono Morgan Elsbeth, personaggio già introdotto in “The Mandalorian” e che ha uno sviluppo anche qui, ma soprattutto i personaggi di Shin Hati e Baylan Skoll. Probabilmente i primi personaggi sensibili alla forza introdotti nel canone che non sonoJedi, né Sith. Ciò lo si può capire sia dal colore della loro spada, che è arancione invece che rossa, ma anche dagli approfondimenti su Baylan. Una volta era uno Jedi, facente parte dell’ordine. Dopo la sua caduta è però rimasto solo, rinnegando le vie apprese al tempio e ampliando le sue conoscenze. Grazie alla moltitudine di prodotti della saga sappiamo che non ci sono solo Jedi e Sith, ma un’infinità di altre sfumature della forza che ancora devono essere approfondite, e che finalmente sembra stiano approdando anche sugli schermi dei fan.

L’impero torna quindi ad essere protagonista, chiudendo la serie con un finale amaro, ma non privo di speranza. Proprio come fu con “L’impero Colpisce Ancora” nel lontano 1980. Non ci resta quindi che aspettare nuove notizie da parte di Lucasfilm per sapere dove e quando continuerà la storia.

Ahsoka

Ahsoka: aspetto tecnico

Uno dei pregi maggiori di “Ahsoka” è senza ombra di dubbio l’aspetto tecnico. A partire dalla CGI, fino ad arrivare ai costumi, passando per scrittura e fotografia. Tutto nella serie è al suo posto, ben bilanciato ma soprattutto visivamente spettacolare. Se già con “The MandalorianLucasfilm ha mostrato di riuscire a dare una forte personalità visiva alle sue serie, qui dimostra addirittura di riuscire a dare un taglio cinematografico, proprio come successe già con “Andor” nel corso dello scorso anno. È proprio un peccato infatti che in Italia nessuno degli episodi sia arrivato in sala, come invece accaduto negli Stati Uniti. Il consiglio è quindi quello di immergersi in questa galassia con lo schermo più grande e di maggior qualità a disposizione, per assaporare al meglio ogni scena.

Il tutto è poi accompagnato da una colonna sonora fantastica, che riprende temi come quello di Ahsoka da “The Clone Wars” ed il tema della forza, e ci aggiunge pezzi originali che elevano le atmosfere delle serie ad un altro livello. Anche la scrittura dei personaggi è ottima, a partire da Ahsoka fino ad arrivare ad i villain. L’unica macchia in questo grande velo di complimenti è il personaggio di Sabine, che non ha molto senso per come è scritto. La Mandaloriana, basandoci sulla sua età in “Rebels“, qui dovrebbe avere all’incirca 30 anni. Il suo comportamento nella serie è però tutt’altro che quello di una giovane donna che avrebbe addirittura dovuto comandare Mandalore, anzi. Il comportamento da teenager ribelle che le è stato cucito stona con quello che il personaggio sarebbe potuto essere, ovvero un ottimo esempio di una forte personalità femminile. Fortunatamente c’è Ahsoka a occupare questo ruolo, anche grazie alla sua “evoluzione”, simile a quella di Gandalf ne “Il Signore degli Anelli“.

Ahsoka

Ahsoka, S01: conclusioni

Ahsoka” arriva sugli schermi dei fan di Star Wars portando una ventata di freschezza nella serie, nonostante riporti anche i ricordi delle vecchie trilogie con se. Dopo tempo un prodotto Star Wars che sa di Star Wars. Una serie che riuscirà a piacere sia ai fan dei film che a quelli delle serie animate. Anzi, probabilmente piacerà maggiormente a questi ultimi, dato che senza aver visto prodotti come “The Clone Wars” e “Rebels” lo spettatore medio potrebbe rimanere molto confuso, specialmente nei primi episodi. Ma un’ottima qualità tecnica, accompagnata da una buona scrittura e delle musiche spettacolari compensano per bene e fanno decollare la serie “oltre le stelle“. Un must-watch per tutti i fan della saga, più o meno accaniti.

Pro

  • Qualità tecnica;
  • Comparto sonoro;
  • Una buona scrittura;
  • L’adattamento di personaggi come Thrawn;
  • L’introduzione di figure differenti da Jedi e Sith.

Contro

  • La scrittura del personaggio di Sabine Wren;
  • La quasi obbligatorietà di aver visto le serie animate per comprendere al meglio questa.

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