fbpx Manoscritto Voynich: la storia, il mistero e le ipotesi sul "libro più misterioso al mondo"
Attualità

Manoscritto Voynich: la storia, il mistero e le ipotesi sul “libro più misterioso al mondo”

di Lorenzo Peratoner

Condividi con chi vuoi

Dopo aver trattato il mistero della “Mary Celeste“, la rubrica dei misteri targata NCI si concentra su quello che da più parti è stato definito come il “libro più misterioso al mondo”. Si tratta del celebre manoscritto Voynich, che da secoli è oggetto di continue indagini crittografiche allo scopo di rivelarne l’enigmatico contenuto. Nonostante tutti gli sforzi, il testo risulta ancora un puzzle complesso da sbrogliare. Scopriamo nei prossimi paragrafi la storia di questo manoscritto e le ipotesi sul suo contenuto.

La storia del manoscritto dal Seicento fino a oggi

Il manoscritto è composto da 234 pagine (anche se diverse sono andate perdute) di pergamena di vitello, ed è attualmente conservato presso la Biblioteca di Beinecke dell’Università di Yale. Il nome del testo si deve a Wilfrid Voynich (1865-1930), un antiquario di origini polacche che, nel 1912, acquistò una trentina di manoscritti di proprietà del collegio gesuita di Villa Mondragone, a Frascati. Tra questi volumi, si celava anche il manoscritto che ora porta il suo nome.

All’interno della rilegatura, Voynich trovò una lettera di Jan Marek Marci (1595-1667), rettore dell’Università di Praga nonché medico personale di Rodolfo II di Boemia. Il contenuto di questa lettera dimostrava come già da secoli ci fosse un’interesse crittografico nei confronti del volume, in quanto Marci scrisse che aveva inviato il libro a un poligrafo di Roma, Athanasius Kircher, allo scopo di decifrarlo. Sempre all’interno di questa lettera, si evince che il precedente proprietario, l’imperatore Rodolfo II, acquistò il volume a peso d’oro, convinto che si trattasse di un’opera del filosofo Ruggero Bacone.

Il manoscritto passò successivamente dalle mani di Voynich a quelle di Hans P. Kraus, un antiquario austriaco, che infine donò il volume all’Università di Yale, dove è tuttora custodito.

Le misteriose illustrazioni e la data di realizzazione

Il manoscritto, oltre alle parole ancora non decifrate, si compone di una serie di illustrazioni, che, a seconda del tema rappresentato, ci permettono di suddividere il volume in varie sezioni. In totale sono state individuate cinque diverse sezioni, con il seguente ordine: botanica, astronomica, biologica, farmacologica, indice finale. Le illustrazioni hanno fatto supporre, in maniera quasi certa, che si tratti di un almanacco di medicina.

Molte delle raffigurazioni si rifanno a piante veramente esistenti, tuttavia altre non sono direttamente riconducibili a specie conosciute; si può pertanto supporre che l’autore si fosse basato su descrizioni sommarie di piante che non aveva mai visto di persona, oppure che si siano messe insieme caratteristiche di specie differenti.

Se da un lato il testo e le raffigurazioni sono un mistero, almeno sulla data gli studiosi sono riusciti a compiere dei passi in avanti. Una datazione certa è emersa infatti solo di recente, in seguito all’analisi con il radiocarbonio. In precedenza una delle ipotesi più condivise tra gli studiosi era che si trattasse di un falso realizzato nel XVI secolo; tuttavia le recenti indagini scientifiche hanno fatto risalire il volume ai primi decenni del XV secolo, a cavallo tra Medioevo e Rinascimento. Analizziamo nel prossimo paragrafo alcune delle ipotesi sulla lingua in cui è scritto il volume.

 

Manoscritto (@Shutterstock)

 

L’ARTICOLO CONTINUA NELLA PAGINA SUCCESSIVA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Pagina Successiva »

Condividi con chi vuoi