di Alessandro Colepio
Il Manchester United sta attraversando forse il periodo più difficile della sua storia. Lo storico club inglese è ormai poco più di un nobile decaduto, e non rispecchia minimamente quelli che sono da sempre i valori del club. I problemi sono tanti, e riguardano praticamente ogni ambito del club: dai giocatori all’allenatore, passando per una pessima gestione societaria, sia per quanto riguarda le scelte tecniche, sia per la gestione delle situazioni extra campo…
Attualmente il Manchester United si trova sesto in Premier League, a 54 punti, ad un passo dalla zona Europa League, in seguito alla sconfitta incassata con l’Arsenal per 3 a 1, che sta allontanando la qualificazione in Champions League. Il West Ham però insegue a 52 punti, ma ha una partita da recuperare, e in caso di vittoria, i Red Devils si ritroverebbero fuori dalla zona Conference League. Insomma, la stagione allo United è più travagliata che mai, e la società spera di limitare i danni per poter ricostruire da zero il prossimo anno.
Manchester United, ma uniti solo di nome
La rosa dello United è stata costruita a suon di milioni per provare l’assalto al titolo. A Old Trafford sono arrivati, solo in questa stagione, Cristiano Ronaldo, Raphael Varane e Jadon Sancho, che sarebbero dovuti andare a completare una squadra sulla carta già molto competitiva. E le aspettative erano, ovviamente, molto alte. Ma la realtà è sfortunatamente stata ben diversa dalle previsioni.
Ole Gunnar Solskjaer prima e Ralf Ragnick poi, non sono riusciti a dare equilibrio ad un gruppo di giocatori che non si è mai legato veramente. Ci sono stati anche alcuni problemi tecnici, come le deludenti prestazioni di Harry Maguire e Aaron Wan-Bissaka, che in questa stagione hanno fatto grande fatica a imporsi e dimostrare il loro valore. Inoltre, Bruno Fernandes e Marcus Rashford, trascinatori lo scorso anno, sembrano ormai l’ombra di sé stessi.
Anche Pogba, il giocatore più costoso della storia del club, è ormai con la testa altrove, e molti lo hanno accusato di scarso impegno e professionalità; lo stesso Ragnick ha oggi affermato in conferenza stampa che con buone probabilità, il futuro del francese sarà lontano dal Manchester United.
Oltre al piano tattico, hanno contribuito a “costruire” la tragica situazione la presunta lite fra Ronaldo e Maguire per la fascia da capitano, e il caso Greenwood. Ormai il titolo e la qualificazione in Champions League sono sogni proibiti per i Red Devils; a questo punto, la missione per queste ultime partite sarà almeno cercare di centrare la qualificazione in Europa League.
Il futuro, forse, è nel passato
La società e il prossimo allenatore hanno dichiarato che ci sarà una rivoluzione, e per cominciare, sarebbero già stati licenziati i due responsabili dello scouting. Sembra anche che prossimamente una decina di giocatori fuori progetto lasceranno il club; tra questi ci sarebbero Pogba, Cavani, Matic, Juan Mata. Inoltre, con la qualificazione alla Champions League sempre più dubbia, è un’incognita anche la permanenza di Cristiano Ronaldo.
La soluzione, però, deve essere ancora più drastica e andare a riscoprire la gloriosa storia dello United. Come hanno più volte fatto notare leggende del club come Keane, Neville e Ferdinand, molti degli attuali giocatori non sono disposti a dare tutto per la maglia che indossano. La mentalità dei Red Devils, diventata un mantra sotto la guida di Ferguson, è fatta di sudore, fatica e grinta. Molti hanno invece notato come la squadra attuale sia l’esatto contrario… Il nuovo ciclo di ten Hag dovrà valorizzare i giovani e preferire chi ama la maglia a chi sceglie Old Trafford solo come un’occasione di arricchirsi.
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