di Francesco Ferri
Stando a quanto riportato dall’ANSA, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) avrebbe preso la decisione di applicare un maxi-taglio alla produzione di petrolio. Una soluzione di questa portata non si vedeva dall’emergenza causata dalla pandemia di Covid-19; ora, il rischio è di vedere prezzi di benzina, gasolio (e tutti i derivati del petrolio) schizzare alle stelle, così da mettere ancora più difficoltà le tasche degli italiani, ma non solo…
L’esito del vertice dei produttori di petrolio
L’annuncio del taglio di produzione del greggio sarebbe arrivato in concomitanza con il vertice dei produttori di petrolio, svoltosi a Vienna; qui, l’OPEC avrebbe deciso per il taglio di 2 milioni di barili al giorno a partire dal mese di novembre. L’accordo infliggerebbe un duro colpo a Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti; questo infatti, pare che abbia fatto pressioni ai rappresentanti dei produttori chiedendo di non ridurre la produzione, con l’obbiettivo di evitare un aumento dei prezzi dei rifornimenti.
Quali saranno le conseguenze economiche?
Come detto, un simile taglio alla produzione di petrolio non si osservava dalla pandemia da Covid-19, e la preoccupazione maggiore è legata alle conseguenze che questa manovra porterà a livello economico. Difatti, sembrano inevitabili gli aumenti nel costo del greggio, che andranno a sommarsi a quelli già alle stelle del gas naturale. La decisione dell’OPEC sarebbe giustificata dal recente calo della domanda, avvenuto per paura della recessione; i grandi produttori di petrolio, infatti, negli ultimi mesi hanno visto calare sensibilmente il prezzo dei barili di greggio. Il costo è così calato da 126 dollari fino a 79, causando grossi timori che sarebbero stati momentaneamente bloccati, prendendo questi provvedimenti.
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