di laraguidobono
Nel lodigiano, un cliente di una pizzeria ha pubblicato su Google una recensione negativa circa la sua esperienza, dichiarando di aver mangiato “seduto vicino a gay e disabili“. Immediata è stata la risposta dei titolari, inorriditi dalla mancanza di sensibilità dell’uomo.
Recensione shock di una pizzeria a Lodi: “non mi sono sentito a mio agio”
A Sant’Angelo Lodigiano, provincia di Lodi, un cliente di una pizzeria, dopo aver consumato il suo pasto, ha lasciato una recensione negativa (una stella su cinque) su Google. Questo, solamente per via della presenza di persone omosessuali e di persone diversamente abili all’interno del ristorante.
Come si legge dalla recensione, in seguito cancellata dallo stesso autore, l’uomo afferma che, nonostante la pizza e il dolce fossero stati ottimi, non tornerà a mangiare nella pizzeria in questione. Infatti, come riportato da Tgcom24, il cliente dichiara: “mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà, mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio”.
Il commento ha lasciato inorriditi i due gestori del locale, la Signora Giovanna Pedretti e il marito Nello, che non hanno fatto tardare la loro risposta: “Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno”. La titolare ha inoltre sottolineato la gratuità della cattiveria dell’uomo nei confronti di persone che non gli avrebbero recato alcun disturbo, evidenziando anche il pessimo gusto degli sguardi da lui rivolti al ragazzo in carrozzina.
L’iniziativa della pizzeria
La triste vicenda si è consumata in una pizzeria nella quale è peraltro in atto un progetto volto alla solidarietà, infatti già da molto tempo il locale porta avanti l’iniziativa della “pizza sospesa“, che permette di destinare dei buoni alle famiglie dei ragazzi disabili.
Come la proprietaria della pizzeria racconta al Corriere, la cosa che più l’ha fatta innervosire è stata che “quel ragazzo in carrozzina nominato nella recensione era proprio uno dei clienti che usufruivano delle pizza sospesa”.
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