Facebook e Google sono due delle aziende più grandi del mondo, con miliardi di dollari di fatturato ogni anno. Ma non tutto è perfetto come sembra. La storia che racconteremo oggi riguarda infatti un’enorme falla, o un errore da principianti, che le due società hanno commesso tra il 2013 e il 2015; in questo lasso di tempo un uomo avrebbe truffato entrambe le multinazionali per un ammontare totale di ben 122 milioni di dollari. Andiamo quindi a scoprire insieme come il truffatore è riuscito a ottenere una simile cifra dalle compagnie…
Stando a quanto riportato da Reuters, nell’ottobre del 2013 un uomo di origini lituane, insieme ad alcuni collaboratori, ha ideato tutto il piano per l’enorme truffa. Faceva parte degli “asset” anche una società fittizia, che fingeva di collaborare con Quanta Computer, azienda taiwanese leader mondiale nella produzione di hardware.
In pratica, l’organizzazione criminale doveva fare da tramite per i pagamenti che Facebook e Google dovevano corrispondere a Quanta Computer; chiaramente però, quei soldi non sono mai arrivati all’azienda taiwanese. La società fittizia aveva anche aperto dei conti in banche di Cipro e Lituania, presentando i contratti firmati dalle due aziende e i documenti, naturalmente falsi. I soldi ricevuti venivano poi inviati sia nelle suddette banche che in altre sparse nel resto del mondo.
La truffa è andata avanti per circa due anni, fino all’ottobre del 2015, quando la Polizia, dopo lunghe indagini, ha scoperto tutta la faccenda. Avvertite le due società vittime della frode, Facebook e Google hanno prontamente collaborato con le forze dell’ordine per cercare di catturare il gruppo criminale. Nel tempo trascorso dall’inizio dell’imbroglio, il gruppo aveva intascato ben 99 milioni di dollari dall’azienda di Zuckerberg e altri 23 milioni di dollari da Google, attraverso delle semplici fatture false.
L’FBI alla fine è riuscita a rintracciare il capo del gruppo nella sua città natale; nonostante la mente del gruppo criminale sia stata catturata, però, il resto del gruppo di cui non si conosce l’identità, è ancora a piede libero.
Nel 2017 l’uomo è stato estradato negli Stati Uniti per essere sottoposto a processo. Qui è stato accusato di cinque reati penali che includevano furto di identità e riciclaggio di denaro; con queste accuse rischiava fino a 30 anni di carcere, ma nel 2019, quando si è svolto il processo, in aula avrebbe dichiarato:
“Mi è stato chiesto di aprire conti bancari. Dopo di che non ho fatto nulla con questi account”.
Come ha riportato ancora Reuters, l’uomo si sarebbe dichiarato colpevole di frode telematica, facendo così decadere gli altri quattro capi d’accusa. La giuria lo ha così condannato a 5 anni di carcere per frode.
Il portavoce di Facebook, alla fine del processo, ha dichiarato ai media locali:
“La società ha recuperato la maggior parte dei fondi poco dopo l’incidente e ha collaborato con le forze dell’ordine nelle sue indagini”.
Stessa cosa per quanto riguarda Google:
“Abbiamo rilevato questa frode e avvisato prontamente le autorità. Abbiamo recuperato i fondi e siamo contenti che la questione si sia risolta”.
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