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Messi-Barça, storia di un amore: la Pulce lascia i Blaugrana dopo 21 anni

di Redazione NCI

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Lionel Messi non è più un giocatore del Barcellona. No, non è uno scherzo; è accaduto davvero. Dopo ventun anni di amore, trofei, numeri incredibili e compagnie iconiche, l’era dell’argentino in Catalogna è ufficialmente giunta alla sua conclusione. Dal rinnovo pressoché certo al secco “No” della Liga, sono passate meno di 24 ore, nelle quali le speranze dei tifosi Blaugrana sono prima diventate realtà, per poi andare in fumo e trasformarsi nel loro peggiore incubo.

Le strade di Messi e del club Blaugrana si sono separate nella giornata del 5 agosto, quando il padre e agente dell’attaccante argentino si è presentato all’incontro fissato per concludere l’accordo che avrebbe visto il suo assistito vestire la maglia del Barcellona per altri 5 anni, con uno stipendio dimezzato rispetto a quello che percepiva in precedenza (per El Mundo Deportivo, si parla di circa 139 milioni di euro lordi a stagione).

Il perché della rottura tra Messi e il Barcellona

Le cause della rottura sono diverse, e ne abbiamo parlato in questo articolo, ma rinfrescarci la memoria non è mai una cattiva idea. Il principale motivo è stato il monte ingaggi fissato dalla Liga, un tetto massimo simile a quello delle franchigie NBA, il cosiddetto “salary cap”. Di rilievo potrebbero essere stati anche il mancato arrivo del connazionale Cristian Romero, difensore dell’Atalanta passato al Tottenham, e la disastrosa situazione economica del club, che come ha dichiarato il presidente Joan Laporta, nel caso in cui avesse rinnovato il contratto di Messi, avrebbe infatti messo a rischio l’intera società, a causa dell’imponente costo che l’accordo avrebbe avuto, anche se dimezzato.

Ora che “La Pulce” è un giocatore del Paris Saint-Germain e ha già cominciato la sua avventura oltralpe, è arrivato il momento di ripercorrere gli eventi che hanno segnato la sua carriera. Dalle origini, fino alla crisi della scorsa stagione, passando per i 35 trofei vinti con il suo Barcellona e i 37 trofei individuali che lo hanno reso uno dei migliori giocatori della storia.

Gli inizi in Argentina

Lionel Messi nasce a Rosario il 24 giugno 1987 e comincia a giocare nel Grandoli, squadra della sua città natale, all’età di quattro anni. Nel 1995 gioca alcune partite con il Central Cordoba, prima di passare al Newell’s Old Boys, club che lo lancerà definitivamente nel calcio che conta.

All’età di 11 anni gli viene diagnosticata una particolare forma di ipopituitarismo, che gli provocava una deficienza nella secrezione di somatotropina, l’ormone della crescita. Il Newell’s non ha la possibilità di pagargli le cure. Il River Plate si dice interessato al piccolo Messi, ma non ha la possibilità di pagare sia il suo trasferimento che le cure mediche di cui necessita. A questo punto, il Barcellona si interessa alla sua situazione e dopo avergli proposto un provino per il club Blaugrana, il direttore sportivo di allora Carles Rexach lo ingaggia, facendogli firmare il contratto sul celeberrimo tovagliolo di carta.

L’arrivo di Messi in Spagna

L’argentino si trasferisce in Spagna con la famiglia e si aggrega alle giovanili del Barcellona nel 2000; firmerà poi il primo contratto ufficiale nel 2001. Debutta con la prima squadra il 16 ottobre 2004, nel derby contro l’Espanyol, diventando il giocatore più giovane ad esordire nella Liga con la maglia del Barcellona. Segnerà la sua prima rete il primo maggio del 2005 contro l’Albacete, a soli 17 anni, 10 mesi e 7 giorni, diventando così il giocatore più giovane a segnare in campionato per il Barcellona. Nel settembre del 2005 ottiene la cittadinanza spagnola e riesce ad ottenere un adeguamento del contratto. Al termine della stagione verrà coronato campione di Spagna e campione d’Europa.

Nelle stagioni successive, grazie alle sue ottime prestazioni, conquisterà un terzo posto e un secondo posto nelle edizioni del 2007 e 2008 del Pallone d’Oro; nello stesso lasso di tempo otterrà anche due secondi posti nel FIFA World Player of the Year.

 

L’era di Guardiola, il Treble e il primo Pallone d’Oro targato Lionel Messi

Nella prima stagione con Josep Guardiola alla guida del club (2008-2009), Lionel Messi si dimostra sin da subito un componente fondamentale per il gioco del tecnico catalano; è anche grazie alle sue prestazioni stellari che il Barcellona riesce a vincere il Treble (Campionato, Coppa Nazionale e Champions League).

Nel settembre 2009 diventa il calciatore più pagato al mondo (10,5 milioni di euro netti l’anno), in seguito al rinnovo del contratto che lo avrebbe legato al Barcellona per i successivi sette anni. Nel dicembre dello stesso anno vince il Pallone d’Oro e diventa il primo argentino ad ottenere il prestigioso trofeo, con 240 punti di vantaggio su Cristiano Ronaldo (segnando il gap più grande nella storia del titolo). Il 19 dicembre regala al Barcellona il Mondiale per Club, proprio grazie ad una sua rete, rendendo il club Blaugrana la prima squadra a vincere un Sextuple (Treble + Supercoppa Europea, Supercoppa Nazionale, Mondiale per Club). Si aggiudicherà anche il FIFA World Player of the Year 2009, diventando anche in questo caso, il primo argentino a vincerlo.

Nel gennaio 2011 Lionel Messi vince il suo secondo Pallone d’Oro (ai tempi Pallone d’Oro FIFA) e il 28 maggio vince la sua terza Champions League, ancora una volta contro il Manchester United; al termine della stagione, aggiungerà al suo palmares anche una Liga. Nello stesso anno vincerà anche la prima edizione dell’UEFA Best Player in Europe Award. Infine, nell’anno solare 2011, riuscì a segnare una rete in tutte le competizioni a cui ha partecipato, ovvero Liga, Coppa del Re, Supercoppa Spagnola, Champions League, Supercoppa UEFA e Mondiale per Club.

Il 7 marzo 2012 entra nella storia della Champions League, segnando il suo primo poker e la sua prima cinquina nella stessa partita, ai danni del Bayer Leverkusen. Il 5 maggio dello stesso anno segnerà la sua 72esima rete stagionale, superando il record di gol segnati in una singola stagione (70); terminerà la stagione con 73 reti in 60 presenze.

 

Il post-Guardiola e il secondo Treble

Lionel Messi chiude l’anno solare 2012 con 91 reti in partite ufficiali all’attivo tra club e nazionale, superando il record di Gerd Müller (85). Nel gennaio 2013 vince il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo e nel marzo 2013 raggiunge il record di Alfredo Di Stéfano per reti segnate nel Clasico con il Real Madrid (18); otterrà poi il primato nell’agosto dello stesso anno, raggiungendo quota 21 reti.

Il 22 novembre 2014 diventa il marcatore più prolifico nella storia della Liga, con 253 reti all’attivo. Tre giorni dopo diviene il calciatore più prolifico nella storia della Champions League, grazie alle sue 74 reti. Il 24 gennaio 2015 diventa il primo giocatore nella storia a segnare almeno 20 reti in campionato, per sette stagioni consecutive; il 15 febbraio dello stesso anno diventa il miglior assistman della storia del campionato spagnolo, con un bottino di 106 assistenze.

Il 6 giugno 2015 vince la sua quarta Champions League e completa il suo secondo Treble. Nel gennaio dell’anno seguente vincerà il suo quinto Pallone d’Oro. Il 23 aprile 2017, grazie alla doppietta segnata al Real Madrid nel Clasico del Bernabeu, raggiunge quota 500 gol segnati con la maglia del Barcellona.

Dal post-Enrique alla crisi con il club, fino all’addio

Il 29 novembre 2018 diventa il miglior marcatore nella storia della Champions League per un unico club, grazie alle sue 106 reti. Il primo maggio 2019 segna il suo 600° gol con la maglia del Barcellona. La rete in questione è senz’altro una delle più belle della competizione, e si tratta della sua punizione contro il Liverpool, al Camp Nou.

A fine agosto 2020 tenta di lasciare Barcellona, per via della “mancanza di un progetto”, come ha dichiarato lo stesso argentino. Proprio in quel periodo, il Barça viene affossato per 8-2 dal Bayern Monaco, ai quarti di finale di Champions League; l’argentino ha spesse volte rimarcato che la sua voglia di cambiare non fosse legata ai risultati negativi del club, ma alla necessità di nuovi stimoli. A settembre 2020 la “Pulce” mette fine alle voci che lo vedevano lasciare Barcellona, confermando la sua permanenza “forzata” in Blaugrana, dato che gli viene negato di rescindere il proprio contratto e l’unico modo per portarlo via dalla Catalogna sarebbe stato pagare la clausola rescissoria presente nel suo contratto (700 milioni di euro).

Il 20 ottobre 2020, Lionel Messi diventa il primo calciatore a segnare almeno una rete in sedici edizioni consecutive della Champions League e il 22 dicembre dello stesso anno segna il suo 644° gol con la maglia Blaugrana, superando il record di reti per un singolo club, firmato da Pelé. Vince il suo ultimo trofeo con il Barcellona il 17 aprile 2021, sollevando la Coppa del Re.

Il primo luglio 2021 è ufficialmente svincolato dal Barcellona, ma inizialmente c’è sempre stata grande fiducia per il suo rinnovo, al punto che lo si dava addirittura per scontato. Dopo quasi un mese di trattative, però, il 5 agosto 2021 il club Blaugrana annuncia che l’asso argentino non avrebbe rinnovato il contratto, nonostante entrambe le parti avessero un accordo per proseguire insieme, a causa di “problemi strutturali e finanziari” e del salary cap imposto dalla Lega spagnola.

Palmares e l’addio al club 

Lionel Messi lascia quindi il Barcellona dopo aver vinto:

  • 10x LaLiga;
  • 7x Coppe del Re;
  • 8x Supercoppe di Spagna;
  • 4x Champions League;
  • 3x Mondiali per Club;
  • 3x Supercoppe UEFA.

Nei 18 anni passati tra le file della prima squadra, si è aggiudicato anche non pochi titoli individuali:

  • 8x capocannoniere della Liga (Trofeo Pichichi);
  • 5x capocannoniere della Coppa del Re;
  • 6x capocannoniere della Champions League;
  • 1x capocannoniere del Mondiale per Club;
  • 9x “Giocatore della Stagione” de LaLiga;
  • 1x “Giocatore della Stagione” della Champions League;
  • 6x Palloni d’Oro;
  • 1x The Best FIFA Men’s Player;
  • 3x UEFA Best Player in Europe Award.

Nella giornata dell’8 agosto si è tenuta l’ultima conferenza stampa di Messi al Camp Nou, nella quale lo stesso giocatore ha confermato non solo il suo addio, ma anche l’interesse del Paris Saint-Germain.

 

La nuova era a Parigi

Il 10 agosto viene annunciato il suo passaggio al PSG, con cui ha firmato un contratto biennale con la possibilità di rinnovare per un terzo anno. Ha scelto di vestire la maglia numero 30, come agli inizi a Barcellona, dopo aver rifiutato l’offerta di Neymar, che si dichiarò disponibile a cedergli la numero 10.

Nelle prime 24 ore in cui le maglie con il suo nome sono state messe in commercio, il PSG ha ricavato ben 130 milioni di euro. Debutta ufficialmente con il club parigino il 29 agosto, andando a sostituire proprio Neymar, nel match vinto per 2-0 sullo Stade Reims (quarta giornata di Ligue 1).

Quindi, alla fine, è tutto vero; 21 lunghi e meravigliosi anni di amore, finiti per un cavillo tecnico. Il rapporto con il presidente, Joan Laporta, solo sette mesi fa sembrava la chiave per garantire la permanenza dell’argentino in Blaugrana, ma sfortunatamente sono intervenuti problemi più grandi di un dimezzamento dello stipendio. Adesso il Barcellona dovrà iniziare una nuova era, senza quello che è stato, e probabilmente per sempre sarà, il suo più grande giocatore.

Come abbiamo detto, ormai Lionel Messi è un giocatore del Paris Saint-Germain, dove ha rincontrato il vecchio amico Neymar, i connazionali Di Maria e Paredes, e “l’antico nemico” Sergio Ramos: con loro, e con le aggiunte di Donnarumma, Hakimi, Wijnaldum e Mbappe, il PSG fa davvero paura ed è senza ombra di dubbio una delle maggiori favorite per la vittoria finale della Champions League.

Comunque vada, il nostro in bocca al lupo è d’obbligo: finita un’era, ne inizia un’altra, e speriamo che sia florida almeno la metà di quella che si è appena conclusa. Buona fortuna Leo, continua a farci sognare, anche se vederti con una maglia diversa da quella Blaugrana, sarà davvero dura.

 

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di Mattia Trincas

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