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L’INPS lo crede morto e chiede la restituzione della pensione

di Enrico Tiberio Romano

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Scopri una vicenda dalle tinte tragicomiche avvenuta nel foggiano dove un uomo sessantaseienne è stato erroneamente ritenuto morto dall’INPS che così ha avviato la procedura per la restituzione delle ultime due mensilità della pensione riscosse dopo la presunta data del decesso.

L’INPS ed il curioso errore

L’istituto di previdenza sociale ha chiesto alla banca presso cui Nando, il protagonista della vicenda, ha il conto corrente, la restituzione delle ultime due mensilità della pensione a causa del suo decesso, mai avvenuto. L’uomo così è rimasto, giustamente, sconcertato ed ha subito chiesto chiarimenti ai funzionari dell’istituto per poi ha spiegare la sua storia ad ANSA: “All’INPS risulta che io sia deceduto l’1 dicembre del 2023, ragione per la quale le mensilità ricevute nei mesi di gennaio e febbraio 2024 andavano restituite. Sono stato avvisato dal mio istituto di credito presso cui avevo il conto che nel frattempo ho spostato in un’altra banca”.

L’uomo che abita a Foggia continua a spiegare: “Hanno dichiarato di aver risolto l’equivoco per cui non sono tenuto a restituire le due mensilità. Nel database dei pagamenti risulta disposto anche lo sblocco degli emolumenti di marzo, che dovevano essere pagati il primo giorno del mese. Ho comunicato all’istituto di credito presso cui ho spostato il mio conto che avevo risolto e che di lì a poco avrebbero accreditato la pensione. Cosa che ad oggi non è invece avvenuta”. 

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