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Le scene più iconiche della storia del Gaming – Assassin’s Creed Revelations e la rivelazione di Ezio

di Francesco Greco

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Era il 15 novembre 2011, quando il capitolo conclusivo della trilogia di Ezio Auditore, Assassin’s Creed Revelations, arrivava sugli scaffali di tutto il mondo. Il titolo precedente, Brotherhood, aveva lasciato tutti con il fiato sospeso, con Desmond privo di conoscenza dopo essere stato costretto ad uccidere Lucy, interesse amoroso e Templare.

Per l’intero Revelations, si controllava sia un Ezio maturo, saggio ma non meno stanco, ed il progenitore del Credo, nonché primo protagonista della serie, Altair. Questo portava il giocatore, non solo a chiudere un personaggio bello quanto interessante come Ezio, ma approfondiva e concludeva anche il misterioso quanto irruento Altair.

E forse non è un caso che la scena più iconica e tenera dell’intera saga, sia proprio l’incontro di queste tre figure, con la scoperta di Ezio di essere solo un messaggero attraverso le epoche per qualcosa di molto più grande.

Assassin’s Creed Revelations: “Nulla è reale, tutto è lecito”

Dopo essere riuscito ad aprire la porta per la libreria di Masyaf, Ezio percorre lentamente il corridoio, fino ad arrivare nel salone centrale, dove giace il corpo di un Assassino ormai morto da centinaia di anni, con in grembo un’ultima chiave ed un Frutto dell’Eden. Da qui, un ultimo ricordo di Altair, dove mostra il suo ultimo sacrificio, quello di rinchiudersi nella libreria, sigillando con sé un artefatto dai poteri straordinari, troppo potente per le mani degli uomini.

Ezio rinsavisce, ringraziando Altair, e si dirige verso il Frutto, che sembra chiamarlo a sé. Rifiutandosi di toccarlo, affermando di aver “visto abbastanza per una vita”, il maestro assassino sente la presenza di Desmond, con gran sorpresa di quest’ultimo. Ezio riferisce di ricordare questo nome come fosse un sogno, che non capisce come i due siano in grado di comunicare, ma che sa che lo sta ascoltando.

Ho vissuto la mia vita come meglio ho potuto, senza conoscerne lo scopo, ma attratto come una falena da una lune distante. E qui, alfine, scopro una strana verità. Che sono solo un tramite per un messaggio che elude la mia comprensione. Chi siamo noi, benedetti a tal punto da condividere le nostre storie così? Da parlarci attraverso i secoli? Forse risponderai a tutte le mie domande. Forse sarai colui che alla fine darà qualche valore a tutta questa sofferenza. Adesso… Ascolta…”

Il discorso di Ezio si conclude, così come la sua missione attraverso le epoche. Il messaggio di Giove viene tramesso a Desmond che ora sa quanto il mondo sia in pericolo.

Tuttavia questa comunicazione impallidisce, rispetto alla carica emotiva e all’importanza che quel messaggio tra ere ha. Tre uomini, al servizio di entità estinte, pedine di una scacchiera assai più grande, e che nel loro piccolo si sentono fortunati. Fortunati di aver vissuto una vita piena, di aver adempiuto al loro compito e di poter parlare attraverso il tempo. Una scena senza paragoni nella serie di Assassin’s Creed, che potete rivivere qui.

 

E voi cosa ne pensate? Avete altre scene iconiche che vorreste rivivere come la prima volta? Fatecelo sapere sulla nostra sulla nostra pagina Instagram!

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