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Le idee di Ubisoft sul futuro di Rainbow Six

di Vittorio Moneta

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Durante l’evento Six Invitational 2024 a San Paolo, in Brasile, è stata colta l’occasione di discutere con Alexander Karpazis (directive creator Ubisoft) sul futuro di Rainbow Six. In questo contesto ha sottolineato che al momento non si pensa a sviluppare un sequel del gioco.

Rainbow Six ha il miglior motore di gioco PvP

Alexander ha motivato la scelta di non investire in un sequel, affermando che al momento il motore di gioco di Rainbow Six è altamente funzionale per reggere ulteriori aggiornamenti.

 “Posso dire con certezza che abbiamo probabilmente uno dei migliori motori al mondo quando si tratta di sparatutto PvP”

Il motore di gioco, Ubisoft Anvil, spesso viene attribuito come responsabile dei problemi nel gameplay da parte della community, considerato ormai superato. Il Team di sviluppo afferma che in realtà è in grado di durare all’infinito. Questo grazie alla potenza tecnica senza eguali sul mercato e al talento del team e degli strumenti a disposizione.

Ad avvalorare la tesi di Alexander Karpazis bisogna considerare anche che nel corso dei nove anni di vita di Rainbow Six Siege, Ubisoft ha rivoluzionato ogni aspetto del gioco: il gameplay, le armi, gli operatori, le mappe, fino alle regole. Le armi in Siege del 2024 non si comportano più come facevano nel 2015. Il Siege moderno offre la segnalazione in-game, 50 operatori, una modalità arcade, il crossplay, un sistema di ping ispirato ad Apex, e molto altro ancora. Tutte caratteristiche che sarebbero state proposte per un sequel in un ciclo di sviluppo più tradizionale, ma che invece sono state implementate con gli aggiornamenti in questi 9 anni.

Cambiare motore per un sequel sarebbe redditizio?

Alexander Karpazis ha affermato come cambiare motore per un eventuale sequel potrebbe essere rischioso. Infatti altri titoli che lo hanno fatto in passato non hanno goduto di un futuro roseo.

Non per fare nomi, ma si vedono giochi che hanno avuto dei sequel e che semplicemente non sono stati all’altezza perché devono rifare ogni singola cosa fatta nel primo gioco.”

In conclusione, si può dedurre che l’obbiettivo di Ubisoft sia quello di non investire risorse in un eventuale sequel che risulterebbe rischioso se non inutile. Ricordiamoci anche che in passato altri prima di Karpazis si sono allontanati dal voler sviluppare un sequel.

Probabilmente l’occasione ideale potrebbe presentarsi con un’eventuale Next Gen che rivoluzionerebbe gli standard dei PvP e che renderebbe davvero obsoleta Ubisoft Anvil.

Pensate che Rainbow Six Siege sia ancora al passo coi tempi o meriterebbe un sequel? Fateci sapere la vostra su Nasce, Cresce, Respawna e continuate a seguirci per altre news dal mondo del gaming!

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