di Enrico Tiberio Romano
Di storie bizzarre se ne leggono tantissime ogni giorno, ma quella del latitante Vincenzo La Porta, arrestato pochi giorni fa a Corfù, le batte tutte. Pensate ad un uomo in fuga dalle autorità da ben 11 anni, che ha fatto perdere completamente le sue tracce, tradito da una passione irresistibile e da un momento di gioia in cui ha inevitabilmente abbassato la guardia.
L’arresto del latitante a Corfù per il terzo Scudetto azzurro
Per circa undici anni Vincenzo La Porta, sessantenne campano, era sulla lista dei latitanti più pericolosi elaborata dal Ministero dell’Interno. L’uomo faceva parte di un noto cartello criminale noto come l’Alleanza di Secondigliano e se ne erano perse totalmente le tracce. L’occasione però inaspettatamente si è presentata pochi giorni dopo il 4 maggio di quest’anno, quando l’uomo ha ceduto alla tentazione di unirsi ai festeggiamenti per lo Scudetto del Napoli.
Il latitante così è stato riconosciuto attraverso delle foto postate sui Social. Lo ha tradito un’immagine scattata di fronte ad un ristorante mentre indossava un cappello da baseball e aveva una sciarpa azzurra tra le mani. La Porta è considerato uno dei leader di un’associazione criminale dedita da anni all’evasione fiscale sistematica, all’elusione fiscale e alle truffe ai danni dei fornitori esteri. In seguito all’arresto sull’isola greca dovrà scontare oltre 14 anni di reclusione come stabilito dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli.
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