di Federico Minelli
Che la UEFA abbia cause in corso per i più disparati motivi possiamo starne certi, ma ultimamente se n’è aggiunta una davvero particolare. Dalla Bild, infatti, arriva la notizia che nei giorni scorsi il maggiore organo calcistico europeo è entrato in conflitto con un ristorante, in particolare una pizzeria.
La Uefa e gli champignon della discordia
Siamo a Gießen, una città di quasi 90mila abitanti in Assia, uno degli stati federali della Germania. L’indiziato è il ristorante “Pizza Wolke“, reo, secondo la UEFA, di violazione di copyright per il marchio registrato “Champions League”.
I proprietari del locale, infatti, hanno chiamato una pizza “Champignons League” per provare a sfruttare il gioco di parole tra la competizione UEFA e i funghi. Questo non è andato giù all’organizzazione di cui Ceferin è presidente, che ha deciso di avviare un procedimento legale perché vede l’utilizzo di questa dicitura come una violazione delle norme sulle licenze.
Möchte nur mal kurz erwähnen, dass die #UEFA rechtliche Schritte gegen unsere @PizzaWolke in Gießen eingereicht haben, weil eine Pizza "Champignon League" heißt. Kein Scheiß. #UCL #DFBPokal #Gießen #Giessen #Frankfurt #SGE #Pizza pic.twitter.com/G5mgoYY4M9
— Denis Müller (@MuellerDenisman) January 30, 2022
La risposta del ristorante
Quasi incredulo, il proprietario della pizzeria ha subito pubblicato sui propri canali social la lettera con la quale la UEFA ha comunicato l’avvio del procedimento penale. “Viva la pizza CHAMPI(G)NONS LEAGUE! Sono onorato! Da figlio del calcio! Sul serio?” ha scritto sul post Instagram.
Non solo, il pizzaiolo tedesco sembra proprio non aver paura! Anzi, lancia la sfida: “Vedremo fino a dove si spingerà la UEFA”. Insomma, sembra quasi che se la stia prendendo sul ridere! Vediamo se anche la Uefa farà lo stesso. Certo è che il massimo organo calcistico europeo avrebbe problemi ben più urgenti da risolvere, tra procuratori senza scrupoli e club al collasso. E invece pensa alle pizze…
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di Federico Minelli
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