di Gianmichele Trotta
Stando a quanto riporta Il Messaggero, il responsabile dell’Agenzia Spaziale russa, Dmitry Rogozin, ha affermato che la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) potrebbe cadere da un momento all’altro. Il capo della Roscosmos, l’Agenzia Spaziale russa, ha motivato questa possibilità affermando che la tragedia potrebbe essere una conseguenza delle sanzioni imposte alla Russia.
Perché esiste questo rischio?
Secondo Rogozin, il rischio che le sanzioni imposte alla Russia possano “cadere in testa” al resto del mondo c’è, e in senso letterale. Rogozin è il responsabile della Roscosmos, l’Agenzia Spaziale russa, e quest’ultima è una delle partner principali per la gestione della ISS. Alla Stazione Spaziale Internazionale cooperano tutte le maggiori Agenzie Spaziali del mondo; tra le principali troviamo, ovviamente, anche la NASA e l’ESA europea.
Il motivo principale nelle dichiarazioni di Rogozin risiede nel ruolo che la Russia ha nella gestione della stazione. La l’Agenzia Spaziale russa, infatti, si occupa di rifornire di carburante il modulo di propulsione della Stazione Spaziale mediante delle navicelle che, tra l’altro, servono anche per correggerne l’orbita.
Rogozin sostiene che le sanzioni dell’occidente alla Russia potrebbero causare un’interruzione forzata del servizio di queste navicelle, portando così all’inevitabile fine della Stazione Spaziale. Inoltre, ha aggiunto che questo rischio non interesserebbe tanto la Russia, dal momento in cui l’ISS non sorvola mai i cieli russi.
La risposta del mondo
Fino ad ora, le dichiarazioni di Rogozin non sembrano aver ottenuto il successo sperato, anzi. Il resto del mondo pare non prenda molto seriamente le sue dichiarazioni. La NASA non ha ancora risposto alle minacce della sua omologa russa; altre personalità del mondo aereospaziale, invece si sono esposte, tranquillizzando e sdrammatizzando questa eventualità.
Scott Kelly, ex astronauta della NASA, poco dopo la notizia, ha postato un tweet scrivendo: “Allo stesso tempo nella TV di stato russa…canto del cigno“. La frecciatina va a sottolineare come la possibilità raccontata da Rogozin sia impraticabile, poiché una tale interruzione porterebbe alla Russia più danni di quanti ce ne sarebbero in occidente, e che quindi la partnership continuerà.
And in the meantime on Russian State Television…Swan Lake. What would play during Soviet times in place of bad news.
— Scott Kelly (@StationCDRKelly) March 11, 2022
Incisivo anche il commento di Julia Black, la direttrice di lancio di Starlink, l’agenzia spaziale di Elon Musk. Quest’ultima ha affermato che “è ora di far volare il manico di scopa americano e ascoltare i suoni della libertà“. Evidente frecciatina a un’altra battuta di qualche giorno fa fatta da Rogozin, il quale invitava gli americani a volare sui loro “manici di scopa” senza il carburante russo.
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di Gianmichele Trotta
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