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La Premier League saluta la Russia, mentre la Cina…

di Elia Mascherini

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Tutto il mondo del calcio si è stretto intorno all’Ucraina, ma l’appoggio e la vicinanza della Premier League si sono rilevati i più concreti: infatti, sono stati completamente tagliati i ponti con Mosca. Discorso diverso per quanto riguarda Pechino, che ha invece deciso di bandire il campionato inglese dalle proprie televisioni.

La presa di posizione dei club inglesi

La Premier League si è subito schierata contro l’invasione russa dell’Ucraina sia con gesti simbolici, sia con azioni decisamente più concrete. Con una sorprendente unanimità, i 20 club del massimo campionato inglese hanno deciso di rescindere il contratto con un’emittente russa, rinunciando di fatto ai ricavi dei diritti TV. Inoltre, verrà anche donato 1 milione di sterline ad un ente preposto per supportare la Nazione in difficoltà.

Difatti, si legge nel comunicato emesso dalla Premier League che:

“La Lega calcio inglese condanna fermamente l’invasione russa dell’Ucraina e chiede la pace, rivolgendo i suoi pensieri a tutti coloro che sono stati colpiti. La donazione di 1 milione di sterline sarà devoluta al Disasters Emergency Committee (DEC) per fornire aiuti umanitari direttamente a chi ne ha bisogno.”

Termina pertanto con effetto immediato la partnership tra la Premier e Rambler Media Group, sul cui canale Okko Sport venivano trasmesse le partite del campionato.

Tottenham

Chelsea 2016/17 (@Chelsea TV)

Premier League oscurata in Cina

Se la scelta di abbandonare la Russia è interna alla Lega calcio inglese, non è altrettanto quella di lasciare il mercato cinese. Infatti, stando a quanto riporta La Repubblica, la Cina non avrebbe apprezzato le manifestazioni di solidarietà che sono emerse in quasi tutte le partite di Premier League, e perciò ha deciso di oscurare l’ultimo turno di campionato.

La piattaforma che detiene i diritti TV, iQiy Sports, ha deciso di non mandare in onda tutte le partite del turno che andava dal 5 al 7 marzo. A quanto pare, Pechino voleva evitare di mostrare ai suoi cittadini una solidarietà così ampia verso l’Ucraina; il principale motivo di questa censura è da ricercare in un fattore prettamente politico.

La censura delle partite è dovuta alla politica adottata dal Governo cinese, che ancora non ha manifestato uno schieramento ufficiale nel conflitto tra Russia e Ucraina. Difatti, lo Stato ha si condannato l’invasione, ma non ha condannato la gestione del conflitto da parte del Presidente russo Vladimir Putin.

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Di Elia Mascherini

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