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“L’Attacco dei Giganti” Stagione 4 Parte 3: la recensione dell’episodio finale

di Andrea Antinori

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Dopo dieci anni l’anime de “L’Attacco dei Giganti” arriva finalmente a conclusione. La notte del 5 novembre è arrivato online il maxi-episodio finale che conclude definitivamente (si spera) il manga di Hajime Isayama. Questa stagione finale è stata gestita da Studio MAPPA e potete guardare l’ultimo episodio direttamente su Crunchyroll.

L’Attacco dei Giganti: la battaglia tra cielo e terra

Puntata dalla durata di 1 ora e 24 minuti. In questo maxi-episodio viene adattato quello che è l’ultimo volume del manga, ovvero il 34, con l’aggiunta di alcuni panel presenti nel volume 33, tralasciati nell’episodio di marzo. Eren e la marcia dei colossali continuano imperterriti, e l’alleanza tra il corpo di ricerca ed i soldati di Marley hanno un piano per fermare e uccidere Eren. Parte quindi una battaglia, quella combattuta tra il cielo e la terra, con l’intento di salvare ciò che ne rimane dell’umanità.

Una maxi-puntata colma di emozioni, di azione, di filosofia e di psicologia. Insomma, una puntata che racchiude al meglio tutto ciò che ha distinto “L’Attacco dei Giganti” nel corso di questi ultimi 10 anni. 10 anni che hanno portato a questo climax, giusto per alcuni, insoddisfacente per altri, ma che in un modo o nell’altro ha saputo segnare indelebilmente il mondo dell’animazione giapponese e non solo. Infatti in questo ultimo episodio non c’è praticamente alcuna differenza con il manga, adattando anche le tanto discusse “tavole aggiuntive” che compongono il vero finale dell’opera, crudo ed inevitabile, ma anche con un fondo di speranza.

Attacco dei Giganti

Un buon comparto tecnico

Inutile presentare Studio MAPPA, dato che nel corso degli ultimi anni si è fatta riconoscere portando gli adattamenti di alcuni dei manga più popolari al giorno d’oggi. E in questo ultimo episodio di Attack on Titan ritroviamo esattamente la MAPPA che abbiamo imparato a conoscere. Uno studio capace di grandi cose quando si parla di animazione “tradizionale” (quella in 2d, per intenderci), ma con un vizio troppo marcato dell’utilizzo della CGI. C’è da precisare che qui troviamo elementi in computer grafica decisamente meglio gestiti rispetto a prodotti come “Chainsaw Man“, ma purtroppo non troviamo la cura dei dettagli come quella della MAPPA di “Jujutsu Kaisen“. Una via di mezzo, che nel complesso non stona e non disturba la visione, ma che evidenzia qualche scivolone in alcuni particolari.

Niente da dire invece a livello registico, dato che ci troviamo dinnanzi delle scene di combattimento molto dinamiche, con protagonisti ben animati e soprattutto azioni chiare, con lo spettatore che riesce a seguire per bene i movimenti dei personaggi. Un’altra tirata d’orecchie per MAPPA va all’adattamento delle scene che ha rimandato dal primo episodio speciale a questo, ovvero i panel che aprono capitolo 134 del manga. Se nella versione cartacea quelle sono tra le scene più suggestive del manga, quelle a cui Isayama ha dato una maggiore componente visiva ed emotiva, la versione animata purtroppo non regge il confronto, lasciandoci con delle scene sì belle, ma non tra le più iconiche. Un ultimo plauso va invece alla colonna sonora, che si riconferma uno dei punti saldi dell’anime. Si riprendono molto spesso molti dei temi iconici della serie, andando però anche ad utilizzare pezzi inediti pensati appositamente per il finale.

Attacco dei Giganti

Un ciclo che si ripete all’infinito

E quindi, dopo 10 anni si conclude definitivamente l’anime di “Attack on Titan“. Un finale che, indipendentemente se viene apprezzato o meno, non si può dire che non sia giusto, o per meglio dire, umano. Un finale molto maturo che ci sbatte in faccia la realtà dell’umanità stessa. Una storia che ci racconta della guerra e della sua ineluttabilità, almeno finché esisterà l’essere umano. Essa è un concetto intrinseco nella natura stessa delle persone. Una morale amara, triste, ma che, come anticipato, lascia comunque uno spiraglio di speranza. Eren, nel suo folle piano e nell’apparente fallimento, alla fine ha comunque raggiunto il suo obiettivo.

E ciò viene ulteriormente confermato dalle scene presenti nei titoli di coda (le famigerate “pagine aggiuntive” del manga), a differenza di come molti pensano. La guerra c’è, torna, proprio come un ciclo che si ripete fintanto che l’umanità esisterà. Nonostante questo Eren è riuscito a dare una vita tranquilla e felice ai suoi cari, alla sua amata Mikasa. Che poi la storia è destinata a ripetersi è inevitabile, soprattutto se essa viene dimenticata, come vediamo dalle ultime scene dopo i titoli. Alla guerra, all’odio, alla vendetta, non si scappa. Ma noi come umani possiamo trovare la felicità nei rapporti con i nostri cari, e nel loro benessere. Eren è riuscito a raggiungere la sua libertà, una libertà non convenzionale, ma quella che tutti forse dovremmo ricercare.

Attacco dei Giganti

L’Attacco dei Giganti: conclusioni

Si conclude quindi un’opera che ha saputo fare la storia dell’animazione, con un ultimo episodio decisamente in linea con il resto della serie. Una puntata ricca di emozioni, azione, filosofia ed amore, che viene accompagnata da una delle colonne sonore più iconiche della storia anime. Animazioni che non sono il meglio disponibile sul mercato, ma che comunque fanno un ottimo lavoro a portare una trasposizione animata dell’opera. La regia e le coreografie riescono comunque a sopperire a queste “mancanze” sul lato tecnico, lasciandoci un ottimo episodio finale. Un’ottima conclusione per una delle opere di maggiore importanza della storia della cultura pop degli anni 20.

Pro

  • Regia;
  • Colonna sonora;
  • Coreografie;
  • Animazioni “classiche” 2D.

Contro

  • L’utilizzo della CGI troppo elevato in alcuni punti;
  • Alcune tavole non adattate nel migliore dei modi.

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