di Erik Veronese
Quando si pensa al mondo dei videogiochi ci sono dei titoli che balzano subito alla mente e God of War è uno di quelli. Un’opera che affonda le sue radici nella mitologia greca, che può essere paragonata ai poemi omerici in cui vengono narrate le gesta di eroi ed anti-eroi, di dei e di comuni mortali. Quello che rappresenta il brand di God of War va oltre il mero videogioco e abbraccia un’idea di espressione che sfiora le cristalline acque dell’arte. A contribuire a questo progetto non sono solo il gameplay e un’ambientazione affascinante, a rendere questo franchise davvero unico è il suo protagonista: Kratos.
Kratos: tra dolore e vendetta
Per coloro che conoscono la serie e che hanno giocato a tutti i capitoli, le prossime righe possono raccontare delle ovvietà; per coloro che sono vergini di questa esperienza, invece, potrebbero essere il motore per recuperare una saga epica, nel vero senso della parola. Ovviamente, da qui in avanti ci saranno alcuni spoiler. Kratos non è il solito eroe, il beniamino del pubblico per simpatia o perché mosso da nobili cause. Anche se su quest’ultimo punto potremmo parlare per ore, aprendo discorsi filosofici di ogni tipo, il Fantasma di Sparta è alla ricerca di vendetta. La vendetta è il sentimento che nutre (o che logora) l’animo di Kratos, è la benzina che fa ardere la fiamma interiore del generale spartano. Ed è proprio questa una delle motivazioni per cui lo amiamo.
Il protagonista di God of War, pur essendo un semidio, è umano e questa caratteristica lo rende tremendamente simile a noi. L’attaccamento alla vita comune ad ogni essere vivente porta Kratos sull’orlo del baratro, segnando di fatto lo scolorirsi della sua umanità. L’aiuto offertogli da Ares nel momento del bisogno rappresenta l’ascesa di un campione e il declino di un uomo. Dopo aver ottenuto le Lame del Caos dal Dio della guerra, Kratos diventa invincibile agli occhi dei mortali, ma si allontana orribilmente dai loro ideali morali. In preda alla cieca furia omicida, durante la profanazione del tempio di Atena, Kratos uccise la moglie e la figlia. Dopo l’orribile crimine, il corpo del guerriero spartano si coprì delle ceneri delle due donne e intraprese il suo viaggio dedito alla vendetta.
Nel corso delle opere di Santa Monica Studios, il Fantasma di Sparta attenterà alla vita dell’Olimpo, guadagnandosi la fama di deicida. Il pantheon greco crollerà piano piano sotto i colpi feroci del semidio, che durante il corso della sua missione tenterà di ravvivare quel lume di umanità rimasta: fallendo. Solo durante lo scontro finale con il padre Zeus, una volta placata la sete di vendetta, Kratos, la cui vita ha perso ormai senso, darà prova della sua natura umana. Una volta terminata la battaglia, infatti, il nostro “eroe” si sacrificherà per garantire un nuovo inizio a tutti gli esseri mortali. Questa scelta, però, segnerà l’avvio di un nuovo capitolo anche per Kratos stesso.
Kratos: le curiosità attorno al personaggio
Dopo questo brevissimo excursus sulla vita del protagonista di God of War, vi proponiamo alcune curiosità sul suo personaggio. Tutti voi conoscerete l’aspetto di Kratos: alto, dal fisico bronzeo, pallido e con un enorme tatuaggio rosso lungo l’occhio e il braccio sinistro. Questo è diventato senza ombra di dubbio il tratto distintivo del deicida più famoso dell’universo videoludico, tuttavia non tutti sanno che proprio questo marchio era inizialmente diverso da come lo conosciamo oggi. I bozzetti iniziali preparati dalla software house americana prevedevano che questo fosse blu e non rosso. I motivi del cambiamento in corso d’opera non sono chiari, ma qualcosa ha certamente fatto cambiare idea ai ragazzi di Santa Monica Studios.
La nostra cultura occidentale deve moltissimo agli antichi greci. Senza le loro idee, i loro studi e le conoscenze che ci hanno tramandato, il mondo europeo sarebbe drasticamente diverso rispetto a come appare a noi oggi. Una delle eredità più pesanti e preziose che i grechi, e in particolare gli ateniesi, ci hanno lasciato è la democrazia. Il team di sviluppo californiano ha voluto omaggiare, anche se in modo velato, questa antichissima forma di governo. Come? Semplice, il fratello di Kratos si chiama Deimos. I nomi dei due fratelli richiamano l’etimologia della parola democrazia, “kratos” (potere) e “demos” (popolo).
Le risposte al quiz NCR
Di chi è figlio Kratos nella mitologia greca?
Del titano Pallante e della ninfa Stige.
Insieme a quale personaggio Kratos affronta Persefone?
Ad assistere Kratos nella sfida con Persefone è Atlante.
Poche divinità possono vantarsi di essere sopravvissuti alla furia omicida di Kratos, quale tra questi si è salvata?
Nonostante il loro incontro avvenuto in God of War III, Kratos risparmia la vita alla dea Afrodite.
Per rimanere sempre aggiornati sul mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.
Potreste essere interessati anche a questi articoli:
- Tanti auguri Morrowind, la rivoluzione dei videogiochi di ruolo;
- Amazon Gaming Week: il meglio delle offerte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA