Board della Juventus (@Shutterstock)
La Juventus, da alcuni mesi a questa parte, è nell’occhio del ciclone. Le inchieste che le varie Procure stanno portando avanti causano destabilizzazione e incertezze nel futuro dei bianconeri, che dovranno attendere ancora per conoscere il proprio futuro. Ecco, secondo “La Gazzetta dello Sport”, i possibili scenari che si potrebbero aprire.
Il procuratore federale, Giuseppe Chiné, sta per chiudere l’inchiesta sull’ormai famosa “inchiesta stipendi” riguardante la Juventus. Sono terminati i quattro mesi di raccolta delle prove e nei giorni che verranno gli indagati saranno informati della fine degli accertamenti. La prossima mossa spetta alla Procura: scegliere tra il deferimento e quindi il rinvio a giudizio sportivo, oppure l’archiviazione o altre richieste di patteggiamento.
La teoria più accreditata è quella di arrivare al Tribunale Federale tra fine aprile ed inizio maggio, così da chiudere i procedimenti prima della fine del campionato. Quello che interessa ai magistrati è dimostrare le ipotesi di reato per quanto riguarda il bilancio. In questo senso diventano fondamentali le famose “side letters”, ovvero scritture private per pagamenti al di fuori dei circuiti consentiti. Restano da capire le conseguenze: la squadra rischierebbe una maxi multa e/o la penalizzazione di “uno o più punti”, i dirigenti potrebbero essere nuovamente inibiti mentre i giocatori sarebbero scaricati dalle responsabilità.
Partiamo da un presupposto: serve prudenza, perché la giustizia ci ha da sempre abituato a ribaltoni, da una parte e dall’altra. Detto questo, sembra che i due filoni dell’accusa possano essere collegati tra loro. Innanzitutto, i bianconeri hanno cerchiato in rosso la data del 19 aprile, giorno in cui il Collegio di Garanzia del Coni si pronuncerà sul ricorso della società torinese nei confronti del -15 di penalizzazione. Un paio di settimane dopo, presumibilmente, sarà l’ora invece del Tribunale Federale per la questione stipendi.
In un calendario giuridico così pieno, è bene rimanere ancorati alla realtà, senza farsi trascinare dalle possibilità; sembra improbabile, infatti, che a una penalizzazione considerevole se ne aggiunga un’altra. Tutto fa pensare che, se venisse confermato il -15, si andrebbe verso una maxi multa, ma è bene ricordare che si parla solo di eventuali decisioni e che ogni giudizio fa storia a sé, pur avendo connessioni tra di loro. Capitolo UEFA: al momento, palla in mano alla giustizia italiana, in futuro si vedrà.
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